La città di Roma si prepara ad accogliere un evento musicale di grande rilievo: il Festival di Musica Antica all’Aventino. In questo contesto, la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio si trasforma in un palcoscenico per un’esperienza musicale che ci trasporterà indietro nel tempo, immersi nelle sonorità e nelle atmosfere dei secoli XVII e XVIII. L’evento segna uno dei momenti salienti del festival: un confronto musicale intitolato “Alessandro Scarlatti vs Händel”, un’appassionante sfida musicale che ha come protagonisti, oltre a Scarlatti e Händel, il compositore Arcangelo Corelli.
Festival di Musica Antica: un viaggio nel Barocco
Il Festival di Musica Antica all’Aventino si distingue come un evento ormai tradizionale nel panorama culturale romano, grazie alla sua proposta di musica antica eseguita con strumenti d’epoca all’interno della suggestiva Basilica di San Alessio. Questa cornice di rara bellezza accoglierà il pubblico domenica 21 settembre 2025, alle ore 19:00, per un concerto che promette di essere un’esperienza unica. Progetto Sonora Impresa Sociale Srl, insieme all’Associazione Insieme Strumentale di Roma e sotto la direzione artistica del Maestro Giorgio Sasso, ha organizzato questo appuntamento in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali.
L’evento offre l’opportunità di ascoltare alcune delle composizioni più affascinanti del repertorio barocco. La manifestazione assume anche una valenza educativa, avvicinando il pubblico al mondo della musica antica, un patrimonio culturale europeo che viene riscoperto e valorizzato attraverso queste esecuzioni dal vivo, su strumenti storici che riproducono un sound autentico.
Alessandro Scarlatti vs Händel: una sfida sonora
Il concerto intitolato “Alessandro Scarlatti vs Händel” porta in scena una selezione di brani che simboleggiano, per certi versi, un immaginario duello tra due giganti della musica barocca. Questo confronto, che trae ispirazione da un leggendario episodio avvenuto a Roma presso il Palazzo della Cancelleria, coinvolge il figlio di Alessandro, il celebre Domenico Scarlatti e Händel.
Sul palco, sotto la direzione del Maestro Giorgio Sasso, il pubblico avrà l’occasione di ascoltare la Sonata in Si bemolle maggiore op. 4 n. 11 di Corelli, la cantata “Perde al paragone” di Alessandro Scarlatti e la Sonata in trio op. 2 n. 5 in sol minore di Händel. Come se non bastassero le emozioni forti, l’esibizione si concluderà con la cantata “Tu fedel, tu costante?” di Händel, che promette di lasciare gli spettatori entusiasti grazie alla sua carica di modernità ed espressività.
Protagonisti del Barocco: Minni Diodati e il suo ensemble
Il soprano Minni Diodati, figura di spicco della serata, guiderà il pubblico attraverso i brani scelti. Minni Diodati è un’artista affermata, vincitrice di numerosi premi internazionali e nota anche per le sue interpretazioni liriche in popolari serie televisive come “Il Commissario Ricciardi”. Accanto a lei, un ensemble di musicisti di alto livello, con Giorgio Sasso e Teresa Ceccato ai violini, Andrea Fossà al violoncello, Luca Cola al contrabbasso e Salvatore Carchiolo al clavicembalo. Questi artisti portano avanti la tradizione della musica antica, offrendo al pubblico esibizioni esuberanti in grado di riportare in vita le composizioni del passato.
Salvatore Carchiolo, in particolare, è un maestro del clavicembalo, con una carriera internazionale di rilievo che comprende esibizioni nelle principali sedi concertistiche in Europa e nel mondo. Andrea Fossà, d’altra parte, è noto per il suo contributo nello studio della musica romana, arricchendo ulteriormente il festival con la sua esperienza e dedizione al repertorio storico.
Info utili
Il Festival di Musica Antica all’Aventino proseguirà con ulteriori appuntamenti fino al 2 novembre. I concerti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Associazione Insieme Strumentale di Roma tramite Whatsapp al numero 329 4939834.
Nei prossimi appuntamenti, il festival continuerà a sorprendere il pubblico con eventi dedicati a compositori come Palestrina e Lassus, e offrirà interessanti esplorazioni delle “parole e musica nella Roma del ‘700”, insieme a un’immersione nelle “forme del primo settecento”.
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