Nel cuore di Roma, presso l’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute, ha avuto luogo un importante incontro il 30 ottobre 2025. L’evento, intitolato “ENDOVISION: accelerare la diagnosi e migliorare il futuro”, ha messo in luce un tema spesso trascurato ma di fondamentale importanza: l’endometriosi. Questo disturbo, che colpisce circa tre milioni di donne in Italia, è al centro di un progetto volto a migliorare il percorso diagnostico e terapeutico, ridurre le disuguaglianze territoriali e amplificare la voce delle persone che ne soffrono.
Un manifesto per il cambiamento
La giornata ha visto la presentazione del “Manifesto per il miglioramento del patient journey dell’endometriosi”, un documento strategico nato dalla collaborazione tra esperti clinici, rappresentanti delle istituzioni e associazioni di pazienti. Questo manifesto è il risultato di una riflessione profonda sulla necessità di affrontare in modo sistemico questa patologia cronica e invalidante. Tra le proposte principali emerge l’importanza di una diagnosi precoce, il potenziamento delle conoscenze tra ginecologi e medici di base e la creazione di una rete nazionale di centri specialistici.
Inoltre, il documento sottolinea l’importanza dell’educazione sanitaria nelle scuole per promuovere la consapevolezza e il riconoscimento dei sintomi dell’endometriosi. Viene anche proposto un rafforzamento dell’approccio multidisciplinare attraverso l’inclusione di supporto psicologico e riabilitativo nei percorsi terapeutici. L’uso di strumenti digitali viene indicato come un mezzo efficace per migliorare l’orientamento delle pazienti e raccogliere dati epidemiologici affidabili.
Il ruolo delle istituzioni e della società civile
Durante l’evento non sono mancate figure di rilievo che hanno sottolineato l’importanza di un’azione concertata. Sara Terenzi del Ministero della Salute ha ribadito l’impegno istituzionale nel migliorare la gestione della patologia, mentre Vito Trojano, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, ha sottolineato quanto sia fondamentale l’inclusione dell’endometriosi nei LEA e l’importanza di destinare fondi PNRR alla prevenzione.
L’incremento della cultura della prevenzione e della consapevolezza del proprio corpo è essenziale. Solo diffondendo conoscenze e favorendo un dialogo aperto tra istituzioni, professionisti e cittadini si può promuovere una sanità più equa e inclusiva. A sostenere l’importanza di una rete strutturata è anche Luca Mencaglia, direttore della Rete Regionale della Toscana per la cura dell’infertilità, il quale auspica che questo modello possa essere adottato in altre regioni, specialmente nel sud Italia, dove le risorse sono più scarse.
La voce delle associazioni dei pazienti
Un elemento centrale dell’evento ENDOVISION è stata la partecipazione attiva delle associazioni di pazienti, le quali hanno portato testimonianze concrete del vissuto femminile legato all’endometriosi. Monica Santagostini, presidente di AENDO, ha ricordato quanto sia cruciale includere supporto psicologico nelle cure, mentre Vania Mento ha sottolineato l’importanza della figura del care manager come ponte tra sistema sanitario e vita reale delle persone con endometriosi.
Francesca Fasolino Forcione, presidente di ALICE odv, ha ringraziato i professionisti e il Ministero della Salute per l’ascolto e il coinvolgimento attivo delle associazioni nei processi di pianificazione delle cure. Dal canto suo, Sonia Manente, presidente dell’Associazione Endometriosi FVG, ha sottolineato la necessità di percorsi strutturati e tutele adeguate, affinché nessuna donna venga lasciata sola nell’affrontare la malattia.
Info utili
L’evento “ENDOVISION”, tenutosi il 30 ottobre 2025 presso l’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute, ha visto la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e associazioni di pazienti. Per ulteriori informazioni sulla partecipazione o per dettagli riguardanti le iniziative future, è possibile contattare direttamente l’ufficio stampa dell’evento.
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