L’educazione affettiva è un’urgenza culturale e sociale: non può essere lasciata solo alle famiglie ed alle tradizioni. Come per la lingua madre, che si apprende in casa ma si studia a scuola per affinarla e correggerla, anche le emozioni devono avere una grammatica condivisa e insegnata. Un investimento sulle generazioni future che non possiamo più rimandare.