C’è un filo rosso che unisce la tenda chirurgica montata in 20 minuti fra le macerie di Gaza il centro di riabilitazione di Cherkasy in Ucraina per i feriti di guerra. Quel filo rosso è la prima linea dell’emergenza presente ovunque il diritto alla salute venga bombardato, terremotato o semplicemente ignorato. Quel filo rosso – come quello della loro pettorina – è l’intervento di Medici Senza Frontiere che si manifesta con medicine che salvano vite, bisturi che operano sotto le bombe e voci che squarciano l’indifferenza globale.
Negli ultimi cinque anni i conflitti violenti sono raddoppiati; sei persone su sette nel mondo vivono in una condizione di insicurezza, mentre due miliardi di esseri umani abitano aree attraversate dalla guerra. In questo scenario, l’azione umanitaria fatica a trovare spazio e sicurezza, ma MSF continua a garantire cure gratuite basate solo sul bisogno, resistendo a pressioni e attacchi crescenti.
L’organizzazione mondiale
Fondata a Parigi nel 1971 da medici e reporter di guerra, Medici Senza Frontiere è oggi presente in oltre 70 Paesi del mondo con oltre 65 000 operatori. L’obiettivo è invariato da 54 anni: portare assistenza medica dove guerre, disastri naturali o povertà cancellano il diritto alla salute.
I principi: neutralità, imparzialità, indipendenza
La “Carta dei Principi” di MSF mette nero su bianco tre parole chiave: neutralità (nessuna parte in conflitto favorita), imparzialità (cura in base al bisogno, non all’identità), indipendenza (niente fondi che possano condizionare le scelte sul campo). Sono le coordinate etiche che consentono al personale di lavorare, spesso sotto le bombe, con un unico faro: l’etica medica universale.
Dal 2024 questi valori sono al centro della campagna “Per Principio”, che MSF utilizza per difendere il diritto internazionale umanitario e contrastare la crescente politicizzazione dell’azione umanitaria, ricordando al pubblico che anche in guerra esistono regole inviolabili.
Come si finanzia Medici Senza Frontiere
A livello internazionale, il movimento MSF ha registrato nel 2024 più di 7,1 milioni di donatori individuali che, insieme alle istituzioni private, hanno contribuito con il 97,9 % delle entrate totali di MSF. Le sole donazioni individuali hanno totalizzato l’85,3 % delle entrate complessive.
Finanziamenti da donatori privati in Italia e zero fondi pubblici
Il 100% dei fondi raccolti in Italia continua a derivare da donazioni private, confermando la scelta deliberata di MSF di mantenere l’indipendenza dai finanziamenti pubblici. Questa politica di indipendenza finanziaria è ribadita anche dalla politica internazionale dell’organizzazione, che dal 2016 rifiuta fondi dall’Unione Europea, dai suoi Stati membri e dalla Norvegia.
Il 5×1000: strumento cruciale
Il 5×1000 rimane uno strumento fondamentale per MSF Italia, con il codice fiscale 97096120585 da utilizzare nella dichiarazione dei redditi. Per Medici Senza Frontiere, nel 2024 il 5 per mille ha rappresentato circa il 9% dei fondi raccolti ed è stato destinato a cinque progetti specifici. Sempre nel 2024, dieci grandi organizzazioni del terzo settore, inclusa MSF, hanno richiesto l’eliminazione del tetto massimo del 5×1000.
Il Fondo Emergenze di Medici Senza Frontiere
Grazie alle donazioni libere confluite in questo fondo speciale, MSF ha potuto superare burocrazie e intervenire in tempo reale — ad esempio tra gli sfollati di Goma (R.D. Congo) e tra la popolazione intrappolata nella Striscia di Gaza — assicurando equipe, farmaci e logistica in poche ore.
Bottega Solidale: il dono che diventa terapia
Chi cerca un regalo può trasformarlo in una flebo di speranza grazie alla Bottega Solidale, l’e-commerce di MSF.
La Bottega Solidale di Medici Senza Frontiere è uno strumento di raccolta fondi alternativo che permette ai donatori di trasformare i loro regali in supporto concreto alle attività di MSF.
Portaconfetti e bomboniere, partecipazioni di matrimonio, biscotti, matite piantabili, e-card e le bellissime pergamene solidali: rotoli di carta materica Fedrigoni, 13 × 15 cm, chiusi da un anello o inviati in formato digitale. Ognuna testimonia, con un linguaggio immediato, il lavoro dei medici e degli operatori che il donatore sta sostenendo. Niente oggetti destinati a impolverarsi: il valore è simbolico e narrativo, capace di coinvolgere invitati, amici, clienti o dipendenti in un gesto condiviso di cura.
Dove interviene Medici Senza Frontiere
Sul fronte delle uscite, la trasparenza di MSF è certificata: il bilancio è pubblicato online ogni anno ed è facile trovare i dati della gestione dei fondi, così come la certificazione. Il 75 % va direttamente ai progetti sul campo, il 22 % alla raccolta fondi, il 3 % ai costi di struttura. Ecco di seguito come vengono utilizzati.
Operazioni internazionali
Nel 2024 Medici Senza Frontiere ha lavorato in 75 Paesi, effettuando oltre 16 milioni di visite mediche grazie a 65 000 operatori umanitari. Le priorità spaziano dai conflitti (Gaza, Sudan, Ucraina) alle epidemie (Mpox nella R.D. Congo) fino alle catastrofi naturali e alle crisi nutrizionali; più di un terzo degli sforzi è concentrato in contesti di guerra, dove le équipe forniscono chirurgia d’emergenza, campagne vaccinali, potabilizzazione dell’acqua e supporto psicologico, sempre senza schierarsi e basandosi esclusivamente sui bisogni umani.
Attività in Italia
Sul territorio nazionale MSF concentra energie su migrazione, salute mentale e accesso alle cure. Nel 2024 le équipe hanno fornito assistenza medica e psicologica ai migranti in transito a Ventimiglia e lungo le rotte alpine, oltre a gestire cliniche mobili a Oulx e Trieste. Al Sud, squadre sanitarie hanno operato a Roccella Ionica, Agrigento e Palermo, dove è attivo un programma multidisciplinare per vittime di tortura. In parallelo, il progetto HOPE ha mantenuto cinque sportelli di orientamento socio-sanitario (Torino, Udine, Roma, Napoli e Palermo), coinvolgendo centinaia di volontari nel facilitare l’accesso al Servizio sanitario per le fasce più vulnerabili.
Clima e salute
Medici Senza Frontiere definisce la crisi climatica una “crisi sanitaria e umanitaria”. Si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di almeno il 50 % entro il 2030 e adotta sul campo soluzioni come pannelli solari e riciclo dei rifiuti. Anche la nuova sede romana, in corso di certificazione LEED Gold, fa parte di questo percorso verso una logistica più verde.
Sfide e prospettive future: perché continuare a donare per sostenere Medici Senza Frontiere
In tempi in cui la guerra diventa cronaca live e le crisi umanitarie durano una notifica, Medici Senza Frontiere rimette al centro la persona grazie ad azioni concrete che prendono la forma di farmaci essenziali, ospedali da campo, chirurgia d’emergenza e testimonianze dirette che impediscono al mondo di voltare le spalle.
L’organizzazione continua ad adattarsi ai bisogni in evoluzione, mantenendo il suo impegno per l’indipendenza operativa e la qualità delle cure mediche fornite alle popolazioni più vulnerabili.
Dal Sudan all’Honduras, dall’Mpox in Congo alla dengue in America Latina, l’organizzazione investe anche in ricerca epidemiologica e nuove tecniche di controllo dei vettori, sperimentando perfino zanzare “alleate” per ridurre la trasmissione virale.
La stabilità della base di donatori privati rimane fondamentale per garantire la continuità delle operazioni, mentre MSF continua a investire in innovazione e digitalizzazione dei processi per migliorare l’efficienza operativa.
Con una semplice donazione, perfino un brindisi di laurea può valere come un ambulatorio mobile dall’altra parte del mondo.