Suicidio in carcere del presunto assassino dell’orafo

Ludovico Caiazza, presunto killer di Giancarlo Nocchia, è stato ritrovato morto questa mattina nella sua cella del carcere di Regina Coeli, dove era in isolamento da ieri. L’ipotesi è di suicidio. L’uomo infatti si sarebbe impiccato con il lenzuolo, secondo quanto si apprende dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che ha avviato un’indagine. Anche la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso.


L’uomo di 32 anni è stato fermato ieri su un treno a Latina, dove era stato individuato grazie alla localizzazione tramite GPS del cellulare del defunto gioielliere, di cui era in possesso, mentre faceva una telefonata ad un amico. In suo possesso anche gioielli con l’etichetta dell’orafo ucciso.
Il fatto, avvenuto mercoledì scorso nel quartiere Prati, presenta ancora qualche lacuna nella dinamica. Sembra che l’uomo abbia prima minacciato il gioielliere con un coltello, non ritrovato, ipotesi avallata da alcune ferite da taglio ritrovate sulle braccia e su una gamba della vittima. Trovatosi in difficoltà, con tutta probabilità per una reazione della vittima che difendendosi è forse riuscito a disarmarlo, il malvivente avrebbe preso un oggetto contundente pesante con cui ha inferto la ferita mortale, riscontrata sul capo dello sfortunato gioielliere.
Ludovico Caiazza frequentava quotidianamente il quartiere Prati, dove la sua compagna lavora. I sospetti sono caduti su di lui quasi subito, visto che era sparito senza preavviso dalla sera del delitto.

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