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Che viva España!

mascotte-mondiali-2010-sud-africaE così i Mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica si sono conclusi l’11 Luglio ultimo scorso con la cerimonia finale, la partita finale e la premiazione finale.

Se si volesse fare un bilancio generale, si potrebbe dire che si è andati in pari! Perché le sorprese non sono certo mancate, ma anche i classici di tutti i Mondiali di Calcio, almeno i più recenti, non sono stati da meno. Tra le sorprese sono da sottolineare le numerose inaspettate eliminazioni, spesso ai primi turni, delle squadre che arrivano più spesso nelle fasi finali, tra cui, naturalmente, la nostra Italia, ma anche la Francia, inaspettatamente il Brasile, l’Argentina e, aggiungerei, l’Inghilterra. Non da meno è stata l’eliminazione in semifinale della Germania, che sembrava ormai proiettata verso la coppa. La squadra della Germania è stata di per sé una sorpresa con una squadra multietnica di giovanissimi, che ha fatto un’ottima impressione e conquistato le simpatie di molti. Anche la finale è stata in parte una sorpresa, visto che sono arrivate 2 squadre che non avevano mai vinto il mondiale, anche se l’Olanda già 2 volte aveva raggiunto lo stesso livello nei tornei precedenti.

Ma non si può negare la costante presenza di alcuni classici, come le polemiche contro gli allenatori (con esagerati interventi del mondo politico, come avvenuto in Francia … neanche si trattasse di una catastrofe devastante per la nazione), le altrettanto trite polemiche contro gli arbitri e contro la mancanza dell’utilizzo della tecnologia, come se non ci potessero essere polemiche anche su questa. E poi i soliti pronostici sbagliati, smentiti, rivisti col senno di poi, i soliti pianti di tifosi delusi e le solite, ma comunque divertenti, manifestazioni un po’ kitch e un po’ ridicole dei tifosi felici.

Stadiumsoccercity_saUn Mondiale che si può definire comunque davvero originale per tanti versi, quasi di svolta sotto un certo punto di vista, con gli elementi più consueti che, andandosi ad intrecciare a quelli unici, li hanno resi più facili da vivere e sentire vicini. La prima grande svolta è, naturalmente, l’Africa: il continente più povero e, purtroppo, martoriato del nostro pianeta, con le sue guerre e i suoi dolori, ma anche con la sua giovane vitalità e i suoi colori ha guadagnato questa assegnazione e si è portato alla ribalta della cronaca per un evento internazionale positivo e, in qualche modo, spensierato, riacquistando quella faccia giocosa che lo ha sempre caratterizzato, ma che si era andata gradualmente oscurando con i fatti più recenti. Abbiamo potuto vedere stadi gremiti di tifosi di tutti i colori e le squadre fianco a fianco, con le vuvuzelas (altro elemento di originalità e polemica) e i tamburi, senza grandi problemi. Una bella lezione per noi europei: lì i problemi, veri, sono talmente grandi che il tifo è, come dovrebbe essere, solo un motivo di aggregazione e divertimento, non di liti e divisioni. Dall’altra parte, però, fuori dagli stadi i pericoli sono grossi davvero, tanto che le squadre avevano bisogno della scorta per muoversi, i poveri non hanno davvero nulla e le tragedie umane sono talmente grandi chenon si possono nascondere. E così è stato, anche nell’edulcorazione a cui la nostra ipocrita borghesia ci ha abituati, è emerso, tra una partita e l’altra, il lato duro del Sudafrica e del continente intero, non il solito aspetto turistico delle nazioni ospiti.

Un’altra bella svolta è la vittoria della Spagna, una squadra forte da sempre proveniente da una nazione con un bel campionato, ma che non era mai arrivata nemmeno in finale (e nemmeno in semifinale) nei precedenti Mondiali di Calcio. Eppure, grazie alla vittoria degli Europei, si è presentata una situazione già vista, ed era comunque per questo sin dall’inizio una delle squadre favorite. E poi, soprattutto, il polpo Paul, ormai una celebrità, lo aveva previsto: come non credergli dopo tanti pronostici azzeccati!

Questi Mondiali sono stati piacevoli, divertenti ed istruttivi, in qualche modo nuovi, raramente noiosi (di certo durante qualche partita), convolgenti e colorati, rumorosi (talvolta troppo) e assolutamente indimenticabili! Tanti complimenti alla Spagna per essere entrata nella Hall of Fame in questa occasione imperdibile!

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