- Cosa: “Le stelle di sotto – Uno Gnomo chiamato Cucuzzolo”, spettacolo teatrale per famiglie.
- Dove e Quando: Centrale Preneste Teatro (Roma), domenica 7 e lunedì 8 dicembre 2025 alle ore 16.30.
- Perché: Una favola delicata e profonda sul coraggio di abbandonare le certezze per seguire la propria vera natura.
Il mese di dicembre porta con sé un’atmosfera di attesa e magia, specialmente per il pubblico delle famiglie che cerca occasioni di condivisione culturale. Nel cuore del quartiere Pigneto, il Centrale Preneste Teatro conferma la sua vocazione di spazio aperto alla narrazione e alla crescita con un doppio appuntamento imperdibile per la rassegna Infanzie in gioco 2025/2026. In scena arriva una produzione storica e sempre attuale della Compagnia Ruotalibera Teatro: si tratta di Le stelle di sotto, con il sottotitolo evocativo Uno Gnomo chiamato Cucuzzolo.
Domenica 7 e lunedì 8 dicembre, il palco di Via Alberto da Giussano diventerà il punto di incontro tra due mondi apparentemente opposti: il sottosuolo, fatto di doveri e ricchezze materiali, e il cielo, simbolo di aspirazioni e libertà. Scritto e diretto da Tiziana Lucattini, lo spettacolo vede protagonisti Alessandro Garramone e Fabio Traversa, impegnati in un dialogo scenico che mescola teatro d’attore e musica dal vivo, creando un linguaggio immediato e poetico adatto ai bambini dai 3 ai 10 anni, ma capace di parlare con forza anche agli adulti.
La ribellione di Cucuzzolo: oltre il destino scritto
La storia ci introduce immediatamente nella vita di Cucuzzolo, uno gnomo che sembra destinato a seguire le orme dei suoi fratelli e dei suoi antenati. La tradizione degli gnomi è ferrea e non ammette deroghe: si vive sottoterra, a testa in giù, lavorando incessantemente nelle miniere. Il ciclo dell’esistenza è scandito da azioni ripetitive e finalizzate all’accumulo: raccogliere pietre preziose, pulirle, contarle e catalogarle. È una vita di fatica e ricchezza materiale, dove il valore si misura in carati e la sicurezza è garantita dalla routine.
Tuttavia, Cucuzzolo rappresenta l’eccezione, la scintilla di diversità che mette in crisi il sistema. Pur riconoscendo la bellezza delle pietre preziose, che brillano “come stelle”, lo gnomo non riesce ad accontentarsi di quella luce riflessa e sotterranea. Il suo sguardo è rivolto altrove: verso le stelle vere, quelle che abitano il cielo, quelle che sono “già pulite”, libere e irraggiungibili se si resta chiusi in una miniera. La sua decisione di scappare non è un capriccio, ma un atto di profonda autodeterminazione. La fuga, però, porta con sé la paura: il timore di essere inseguito, riacciuffato e riportato a quel destino preordinato che sente ormai come una prigione dorata.
L’incontro tra due anime affini
Parallelamente alla vicenda fantastica dello gnomo, lo spettacolo ci presenta una figura molto umana e contemporanea: Alessandro. Lui è un musicista che ha compiuto una scelta altrettanto radicale e coraggiosa nella vita reale, licenziandosi da un posto fisso per inseguire la sua arte, rinunciando alla sicurezza economica per la libertà espressiva. Alessandro e Cucuzzolo sono due facce della stessa medaglia: entrambi hanno rifiutato un percorso tracciato da altri – o dalla società – per cercare la propria voce.
Il momento clou della narrazione è il loro incontro. Una sera, inaspettatamente, le loro strade si incrociano. Non è un semplice scontro tra un essere fiabesco e un umano, ma un momento di “riconoscimento”. Si specchiano l’uno nell’altro, comprendendo di condividere la stessa inquietudine e lo stesso coraggio. In questo scambio, il teatro diventa metafora dell’amicizia e della solidarietà tra chi sceglie di vivere “a testa in su”, sfidando le convenzioni. La presenza della musica dal vivo non è solo accompagnamento, ma parte integrante della drammaturgia, sottolineando le emozioni e i passaggi cruciali di questa amicizia nascente.
Un messaggio universale per grandi e piccini
La regia di Tiziana Lucattini orchestra con delicatezza temi complessi. Le stelle di sotto non è solo una fiaba per l’infanzia, ma un invito a riflettere sul senso del lavoro, sulla felicità e sul coraggio necessario per cambiare rotta. In un’epoca in cui la performance e l’accumulo sembrano essere i parametri principali del successo, la storia di Cucuzzolo offre una prospettiva diversa: il valore della contemplazione, della libertà e della ricerca della propria identità.
La scenografia e i costumi contribuiscono a creare questo dualismo tra il mondo opprimente (ma scintillante) del sottosuolo e l’apertura ariosa del mondo di sopra. Ruotalibera Teatro, da anni attiva nella produzione di teatro ragazzi di alta qualità, conferma con questo spettacolo la sua capacità di trattare l’infanzia non come un’età da intrattenere semplicemente, ma come un pubblico pensante, capace di elaborare concetti come la libertà di scelta e la realizzazione personale. Un appuntamento ideale per celebrare il ponte dell’Immacolata con un’esperienza che nutre l’immaginario.
Info utili
- Indirizzo: Centrale Preneste Teatro, Via Alberto da Giussano 58, Roma (zona Pigneto/Malatesta).
- Biglietti: Costo unico per tutti 7,00 €.
- Acquisto: Esclusivamente on-line sul sito ufficiale o in biglietteria il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 (previa disponibilità).

