L’opera teatrale “Il cielo in una stanza” promette di coinvolgere il pubblico in un’esperienza interattiva unica, utilizzando la realtà virtuale per esplorare i temi attuali attraverso la rilettura del testo di Pier Paolo Pasolini. Una produzione che inaugura un nuovo modo di intendere il teatro e la performance artistica, coinvolgendo gli spettatori in un viaggio immersivo e innovativo.
Una rilettura moderna di Pier Paolo Pasolini
Il regista Fabio Morgan, noto per il suo approccio innovativo al teatro, presenta “Il cielo in una stanza”, un’opera che scommette sulla modernità e sulla tecnologia. L’opera si ispira a “Orgia”, scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1968, raccontando la storia di una coppia che vive la sua diversità come un atto di ribellione. A più di cinquant’anni di distanza, Morgan reinterpreta la narrazione di Pasolini, trasformando quella ‘diversità’ in un tema attuale di discussione.
Secondo Morgan, nella società odierna è l’ordinario a risultare straordinario, in un contesto dominato dall’esibizione e dal consumo. Con questa produzione, Morgan cerca di rispondere ai dilemmi posti dalla nostra epoca: il consumismo dilagante, l’ipercondivisione e la perdita del silenzio interiore. “Il cielo in una stanza” diventa quindi un rifugio, uno spazio dove poter riscoprire la normalità come un valore da difendere.
Tecnologia e teatro: un esperimento unico
“La realtà virtuale permette di creare un’intimità che il teatro tradizionale non potrebbe mai raggiungere”, afferma Morgan. Con queste parole, il regista introduce gli spettatori a un’esperienza sensoriale esclusiva. Nel corso della rappresentazione, il pubblico diviene “testimone invisibile” della vita di una coppia di attori, immersi nel loro spazio intimo, tra recitazione e vita reale.
La rappresentazione si svolge in una stanza, ma è il viaggio emozionale che fa vivere al pubblico i veri protagonisti di questo esperimento teatrale. Passando attraverso sei episodi, “Il cielo in una stanza” affronta la complessità delle relazioni e della comunicazione umane, bilanciando l’intensità delle emozioni con le sfide della contemporaneità. I toni con cui vengono raccontati sono volutamente divergenti dall’opera originale di Pasolini, il quale vedeva la morte come unica risposta alla diversità.
Temi universali e prospettive contemporanee
Con un cast talentuoso composto da Diego Migeni, Sarah Nicolucci e Carlotta Sfolgori, la rappresentazione non è solo un omaggio al grande maestro Pasolini, ma un dialogo tra passato e presente. Morgan propone una narrazione che, pur non negando la crisi della modernità, cerca un modo per superarla attraverso la creazione di nuove vite, anziché soffermarsi sulla distruzione dei sogni.
L’intero progetto è frutto di un lavoro collettivo e multidisciplinare che coinvolge diversi professionisti nel campo della scenografia, della moda e delle nuove tecnologie. Da Giovanni Schiera per le scene e i costumi, a Build2Bit per la fotografia e lo sviluppo software, fino a Seven Heroes per il montaggio e la post-produzione, “Il cielo in una stanza” nasce dalla sinergia di competenze distinte per una produzione senza precedenti.
Info utili
“La cielo in una stanza” sarà presentato dal 14 al 16 novembre al Teatro Argot di Roma, per poi proseguire la sua tournée nel Lazio. Le date successive includono: 21 novembre ad Arsoli, 22 novembre a Sezze, 23 novembre a Ostia, e si concluderà il 30 novembre a Tuscania. Gli spettacoli si svolgeranno alle 20.30, 19.30 e 17.30 nei diversi teatri.
Questa proposta teatrale, che si inserisce nel panorama delle innovazioni culturali sponsorizzate dalla Regione Lazio, offre agli spettatori la possibilità di indagare nuovi orizzonti di fruizione artistica grazie alla realtà virtuale.
(Foto: “Il Cielo in una stanza”; credit ph Emidio Vallorani e Francesca Vangieri)
