Il TeatroBasilica apre la sua settima stagione con uno spettacolo che promette di stimolare le menti e i cuori degli spettatori. “Pluto. O il dono della fine del mondo” è una rivisitazione contemporanea del classico di Aristofane, portata in scena dal Gruppo della Creta. Questa reinterpretazione non solo mantiene la critica sociale insita nel testo originale, ma la amplifica con un umorismo sferzante e una profonda riflessione sulle ideologie politiche attuali, proponendo una narrazione che unisce tradizione e innovazione.
Un viaggio tra utopia e realtà economica
Nello spettacolo “Pluto. O il dono della fine del mondo”, gli autori Anton Giulio Calenda e Valeria Chimenti, insieme alla regia di Alessandro Di Murro, propongono una visione acuta e ironica sull’utopia di una società dove la ricchezza è distribuita equamente. La storia esplora un mondo in cui il dio cieco della ricchezza, Pluto, viene guarito, affinché il denaro possa fluire verso le mani dei giusti e non dei corrotti. Tuttavia, questo scenario ideale porta con sé l’ombra dell’ozio globale, opponendosi al concetto stesso di Povertà come motore del progresso umano.
La messa in scena offre una piattaforma per discutere due polarità politiche: un comunismo idealizzato rappresentato da Pluto e il capitalismo ostinato incarnato dalla Povertà. Gli attori Matteo Baronchelli, Alessandro Di Murro, Alessio Esposito, Amedeo Monda e Laura Pannia, attraverso performance coinvolgenti, guidano il pubblico in una critica delle ideologie contemporanee, sollevando interrogativi più che offrire risposte definitive.
TeatroBasilica: crogiolo di nuova drammaturgia
Il debutto di “Pluto” non è solo un evento teatrale ma segna l’inizio della stagione “Mania” del TeatroBasilica, un luogo ormai consacrato al teatro contemporaneo. Dalla sua fondazione nel 2019, il teatro situato nel cuore di Roma in Piazza San Giovanni ha promosso una cultura teatrale innovativa, diventando patria per giovani artisti e compagnie di rilievo. Sotto la direzione artistica di Alessandro Di Murro e Daniela Giovanetti, il TeatroBasilica punta a consolidare il suo ruolo di pionieristico spazio di sperimentazione e di incontro tra drammaturgie emergenti e consolidate.
Il progetto “Aristofane nostro contemporaneo”, di cui fa parte lo spettacolo “Pluto”, evidenzia l’approccio del TeatroBasilica al teatro classico come fonte di continua ispirazione e come strumento per dialogare con l’attualità. La direzione artistica di Antonio Calenda garantisce un legame forte con la tradizione, pur invitando alla sperimentazione.
Aristofane e la scena contemporanea
Il progetto speciale “Aristofane nostro contemporaneo”, che si sviluppa dal 25 settembre all’8 ottobre, non si limita allo spettacolo teatrale, ma si estende a una serie di attività che coinvolgono dieci giovani attori under 30 e studenti dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Questi momenti di formazione accademica e sperimentazione sono aperti al pubblico attraverso laboratori e giornate di studio.
Le due giornate di confronto, “Benedetto Marzullo e Aristofane” e “Aristofane e la scena contemporanea”, coinvolgono studiosi di spicco che riflettono sullo sviluppo delle commedie antiche nel contesto moderno. La prova aperta del laboratorio, prevista tra il 6 e l’8 ottobre, offre un’opportunità unica per il pubblico di assistere al processo creativo dietro le quinte, consolidando il ruolo del TeatroBasilica come ponte tra tradizione e futuro del teatro.
Info utili
Lo spettacolo “Pluto. O il dono della fine del mondo” andrà in scena dal 30 settembre al 3 ottobre 2025 al TeatroBasilica, Piazza di Porta San Giovanni, 10, Roma. La rappresentazione inizia alle ore 21:00. Per informazioni sul teatro e per prenotazioni, è possibile contattare il TeatroBasilica al numero +39 392 9768519.
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