“12 Sedie”, un’opera che si propone di scavare nell’essenza dell’emarginazione e della resistenza, andrà in scena il 21 settembre 2025 presso il Teatro Porta Portese – Sala Quattrucci a Roma. Attraverso monologhi intensi e una scenografia unica, il pubblico viene sfidato a riflettere sulle vite di coloro che restano invisibili e dimenticati. L’artista protagonista, Mimmo Surace, darà vita a un viaggio emozionante sotto la direzione di Donato di Stasi.
Un viaggio emozionante tra precarietà e memoria
La rappresentazione “12 Sedie” si sviluppa in uno spazio scenico che evoca instabilità e vulnerabilità, protagonisti d’eccellenza del messaggio veicolato dalla performance. Dodici sedie distribuite irregolarmente su un terreno ricoperto di foglie secche, interrotto solo da libri sparsi e quadri malfermi, simboleggiano il caos e il disordine caratteristici di chi vive costantemente in bilico tra passato e presente. Gli abiti e il telo di plastica, che progressivamente vengono lasciati sul palcoscenico, rappresentano frammenti di vita e storie spezzate che si accumulano lasciando il protagonista sempre più vulnerabile.
Il lavoro di scena, curato da Marco Nateri, è un elemento centrale per immergere lo spettatore nel dramma di chi ha perso la propria casa e si trova costantemente alla ricerca di un approdo. L’ambiente, mai perfettamente ordinato, crea una potente analogia tra il disordine fisico e quello esistenziale di chi vive in condizioni di emarginazione e continua a cercare, ostinatamente, di esistere. La polifonia di registri vocali adottati dall’artista, da urla spezzate a confessioni intime, invita il pubblico a coesistere nella stessa angoscia dei racconti, in cui si alternano memoria scritta e testimonianza viva.
L’esperienza emotiva dei dodici monologhi
Le voci invisibili raccontate in “12 Sedie” sono una testimonianza del contemporaneo esilio fisico ed emotivo. Ogni monologo rappresenta una scheggia di vita, un frammento di una più ampia narrazione di perdita ed appartenenza. Insieme, si compongono in un affresco che punta a rendere tangibile l’esperienza dell’emarginazione, della migrazione e della resistenza al tempo e all’oblio. L’obiettivo è porgere una riflessione sul significato dell’esistenza nel contesto attuale, spesso segnato da confini, esili e silenzi.
Nel corso dei monologhi, Mimmo Surace incarna un corpo unico reso vulnerabile dall’abbandono progressivo di abiti e teli, quasi a spogliarsi di strati di narrazioni e identità. La sua interpretazione, forte di un uso magistrale della parola, è il punto focale dell’esperienza teatrale proposta. Le urla e i sussurri si fondono, creando un linguaggio che supera la semplice comunicazione verbale, trasformandosi in un dialogo diretto con lo spettatore sull’identità e l’esistenza.
La riflessione finale sulle vite invisibili
In “12 Sedie”, il pubblico è chiamato a interrogarsi non solo sul significato della rappresentazione, ma anche sul tempo e sull’esistenza stessa. Alla fine, lo spettatore si trova di fronte a sedie occupate da abiti vuoti, simbolo di presenze assenti e ricordi mai dimenticati. Queste immagini finali sfidano il pubblico a considerare quanto tempo e quali azioni siano necessarie per cancellare una vita, se mai fosse possibile farlo.
Questo coro muto, evocato attraverso le immagini di abiti e sedie, lascia una persistente presenza visiva e uditiva che vota a restituire dignità a coloro che sono stati dimenticati o invisibili. Il Teatro Porta Portese, con la sua Sala Quattrucci, diventa il luogo in cui queste voci possono finalmente essere ascoltate e accolte, in tutta la loro drammatica intensità e bellezza.
Info utili
“12 Sedie” andrà in scena lunedì 21 settembre 2025 alle ore 21 presso il Teatro Porta Portese – Sala Quattrucci. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero WhatsApp: 347 5402983, dove è possibile lasciare un messaggio.
(Foto: credits ph Stelvio Preti)