Una casa di Donne al Teatro Ivelise

Un'unica voce, quella di Ottavia Orticello, da' vita ai personaggi femminili che raccontano la storia di prostituzione, bellezza e disperazione nel mese dedicato alla difesa della donna.

“Una Casa di ”, l'opera scritta negli anni più importanti dell'attivismo femminista da Dacia Maraini, vedrà nuovamente luce sul palco dell'Ivelise sabato 30 novembre alle ore 21.00. A calcare il palco dello storico romano sarà l'attrice di grande talento e potenza scenica Ottavia Orticello, per la regia curata da Jacopo Squizzato.

Un'opera che racconta la bellezza nel bel mezzo della disperazione, restituendo le sfumature di un'anima sconfitta e delicata.

L'intenso monologo affronta il tema scottante della prostituzione, in questo caso “volontaria”, vissuta come libera scelta della protagonista.

 
SINOSSI
Dacia Maraini racconta la storia di Manila, Erica, Marina, portate sul palcoscenico di Ottavia Orticello con la regia di Jacopo Squizzato. In un unico corpo vivono le anime delle tre coinquiline, raccontate dall'unica voce narrante di Manila, una giovane donna tormentata, libera e fragile, rotta nel suo corpo esuberante e osceno. C'è tutto un mondo di uomini che si muovono attorno a questa casa di donne: non li vediamo eppure sono presenti con la loro fisicità prepotente. Sono i carnefici, gli acquirenti che riducono in schiavitù quelle donne libere.

Ottavia Orticello, grazie alla sensibilità e alla sua audacia restituisce le sfumature di un'anima sconfitta e delicata. Lo spettatore la vedrà amare, proteggere e stringere a sé stessa tutte le donne. Parla con loro, come a sua madre. Si annulla e riesce stringere i denti e a ridere, anche se con dolore.

La regia di Jacopo Squizzato restituisce un testo che mostra, senza mezze misure, la complessità dell'universo che si cela dietro il mondo della prostituzione, con l'ironia che da sempre caratterizza i testi della Maraini. Sulla scena solo una panca, spostata, sollevata, che diventa letto, poltrona, sostegno, spina dorsale. E una luce che veste e disegna i corpi sconfitti di queste donne e ne scandisce i racconti: le regala esuberanti e tormentate per poi celarle, in un attimo, esposte e intime.

L'argomento potrebbe trovarci distanti, giudicanti, colti sul vivo. Eppure restiamo implicati, coinvolti e anche riconoscenti. E questo accade perché ci sorprendiamo ancora della bellezza che sboccia e incrina il muro di ingiustizia che condanna la vita di alcuni. Quell'inspiegabile forza disperata che ci strappa alle brutture della vita e ci battezza, ancora, alla nostra umanità tenace di amore e di speranza.

CAST

Di Dacia Maraini.

Regia di Jacopo Squizzato

Con Ottavia Orticello

Scene: Sara Gicoradi.

Costumi: Sara Gicoradi.

Assistenti alla regia: Katia Mirabella e Giulia Odetto

Produzione: Golden Show Trieste

 

Fonte Ufficio Stampa Teatro Ivelise

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