Dal 15 al 30 novembre 2025, la White Gallery. Temporary Art Space di Roma ospiterà “Visioni Temporanee”, la nuova esposizione fotografica di Myra Bonifazi. Curata da Valentina Ciarallo, la mostra offre una visione inedita del cielo e delle nuvole, interpretati attraverso l’obiettivo fotografico dell’artista romana. Con uno stile unico e personale, Bonifazi esplora il simbolismo e la bellezza del firmamento, portando alla luce la meraviglia del cosmo e l’eterna mutevolezza della natura.
La visione artistica di Myra Bonifazi
Myra Bonifazi, da oltre vent’anni, ha sviluppato una ricerca artistica che ruota attorno al cielo e alle nuvole. Questi elementi fungono non solo da soggetti nella sua opera, ma diventano anche strumenti di espressione simbolica e poetica. Come i grandi maestri del passato, da Constable a Turner, Bonifazi rende le nuvole protagoniste, specchio dei nostri stati d’animo e metafora del flusso della vita. La mostra “Visioni Temporanee” riflette questa continua indagine, offrendo agli spettatori l’opportunità di ammirare come lei trasforma un semplice scatto di cielo in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.
Nel corso della sua carriera, Bonifazi ha intrapreso un percorso di sperimentazione che ha portato le sue fotografie verso una dimensione metafisica e contemplativa. Decostruendo le immagini del cielo, ne isola frammenti e li ricompone, creando mandala visivi che invitano alla riflessione. Questa tecnica serve a sottolineare la spiritualità e l’infinito che si nasconde dietro ogni nuvola. Le sue opere offrono una traccia di questo “originale perduto” che ci riconnette con l’universo e ci invita a guardare dentro noi stessi.
Un linguaggio fotografico nuovo e personale
Fin dalla tenera età, Myra Bonifazi è stata affascinata dai colori e dai mutamenti del cielo. La sua passione si è evoluta in un linguaggio fotografico che combina visione artistica e tecniche innovative. Dopo aver esplorato vari materiali nel campo delle arti visive, tra cui la porcellana, l’artista ha trovato nella fotografia il mezzo ideale per catturare la luce e la fugacità del paesaggio naturale. Le opere presentate nella White Gallery rappresentano il culmine di anni di studio e osservazione.
La mostra “Visioni Temporanee” è composta da immagini che esplorano il visibile e il non visibile, il tempo e l’assenza di tempo. Tra le opere, spiccano “Steam”, “Gemma”, “Mouth in the lake”, “Future” e “Feathers”, ciascuna con una sua storia da raccontare. Queste fotografie non solo mostrano cieli e paesaggi, ma reinventano la realtà, celebrando l’immaginazione e invitando gli spettatori a riconsiderare la loro percezione del mondo naturale.
Un’evoluzione continua verso l’astrazione
Nel corso degli anni, Myra Bonifazi ha messo a punto uno stile che intreccia realtà e immaginazione, naturalezza e artificio. Le sue fotografie, che variano dagli scatti macro alle tavole raffinate, dimostrano una progressiva inclinazione verso l’astrazione. Questa evoluzione è evidente anche nelle mostre precedenti, come “MyraLeNuvole”, “TraLeNuvole” e “Nuvolario”, in cui l’artista ha già sperimentato forme e spazi interiori che sfidano i confini tra sogno e realtà.
La ricerca artistica di Bonifazi continua ad attrarre l’interesse del pubblico e della critica, grazie alla sua capacità di trasformare la visione poetica in un’esperienza tangibile. La mostra “Visioni Temporanee” a Roma rappresenta un’ulteriore tappa di questo percorso, rafforzando la sua posizione nel panorama dell’arte contemporanea come esploratrice della bellezza ineffabile del cielo e della sua rilevanza spirituale.
Info utili
La mostra “Visioni Temporanee” avrà luogo presso la White Gallery. Temporary Art Space, situata a Lungotevere di Pietra Papa, 105 – Roma. L’inaugurazione è prevista per sabato 15 novembre 2025, dalle 16:00 alle 21:00, su invito. La mostra sarà aperta al pubblico dal 15 al 30 novembre 2025, con i seguenti orari: dal mercoledì al sabato, dalle 15:00 alle 18:00, e su appuntamento. Nei giorni 20, 21, 22 e 23 novembre sarà visitabile dalle 11:00 alle 20:00.
(Foto: “Feathers” di Myra Bonifazi)
