L’esposizione “Risvegli” di Antonio La Rosa si prepara ad affascinare il pubblico romano. Dal 25 settembre al 4 dicembre 2025, presso il ristorante vegetariano Il Margutta, l’artista esporrà una selezione delle sue opere più emblematiche, offrendo un’interessante commistione di pittura e scultura. Promossa dall’Associazione Culturale Disobedience ETS, in collaborazione con la Galleria Pavart Roma, questa mostra rappresenta un’importante occasione per immergersi nel mondo creativo di La Rosa, patrocinata da Andrea Petrangeli, Senior Private Banker.
Un viaggio tra emozioni e modernità
Nella mostra “Risvegli”, Antonio La Rosa invita i visitatori a esplorare le dinamiche della condizione umana all’interno di un contesto urbano in rapido cambiamento. Le opere presentate rappresentano una sintesi della riflessione dell’artista sul mondo contemporaneo. Non si tratta solo di rappresentare il reale, ma di creare un racconto emotivo che interpella lo spettatore sul suo rapporto con l’ambiente. Tra i lavori più significativi figura “Risvegli” (2021), che dà il titolo alla mostra. Questa tela evoca la tensione tra fragilità umana e slancio vitale.
Un’altra opera di rilievo è “Una giocata di troppo” (2024), attraverso cui La Rosa riflette sulle contraddizioni della modernità, catturando l’energia inquieta del nostro tempo. Opere come “Stato meditativo” (2021) e “Moon’s Silence” (2018) esplorano invece i conflitti interiori, giocando con una paletta cromatica intensa e suggestiva che richiama l’introspezione. Esse offrono una visione della solitudine e della riflessione interiore, trasformando le tele in confessioni silenziose.
La potenza della scultura tra forme e materiali
La Rosa non si limita solo alla pittura: nelle sue sculture, forme e materiali variegati prendono vita per raccontare storie di fragilità e resilienza. Un esempio è l’opera “Papaveri” (2024), che si distacca dalle forme tradizionali. In “Lovers.2” (2020), realizzata in acciaio corten, l’abbraccio viene elevato a monumento, un gesto intimo e universale in grado di esprimere forza ed empatia. L’uso di materiali quali ferro, alluminio e biochar permette a La Rosa di esplorare il contrasto tra la durezza delle forme e l’innocenza che sottendono, trasformando ogni creazione tridimensionale in un dialogo sulla bellezza e brutalità del mondo.
Il linguaggio scultoreo di Antonio La Rosa si presenta così come una meditazione sulla natura e sull’esperienza umana, intrecciando con forza la narrazione dei nostri tempi. Ogni opera diviene un confronto tra le forme aspre della materia e l’emozione che ne deriva, configurandosi come un invito a riflettere su ciò che realmente significhi essere parte di un mondo in evoluzione.
Il dialogo tra uomo e città
Il paesaggio urbano occupa un posto centrale nella produzione artistica di La Rosa. L’artista ritrae la città quale microcosmo in cui l’individuo si trova costantemente alla prova. Nella scultura “Metropolis.03” (2024), il ferro e il corten si fondono per creare un monumento all’architettura moderna. Questa opera simbolizza un mondo in progresso, seppur caratterizzato da zone di solitudine e introspezione.
Marco Dionisi Carducci, curatore della mostra, sottolinea come “la pittura di Antonio La Rosa sia un atto meditato, una sintesi tra pensiero e tecnica”. Diverse opere mescolano immagini di grattacieli e finestre, suggerendo che la città non sia solo un’entità fisica, ma anche una condizione mentale in cui la fragilità umana emerge con tutta la sua forza.
Info utili
La mostra “Risvegli” di Antonio La Rosa è in programma dal 25 settembre al 4 dicembre 2025 presso Il Margutta Veggy Food & Art. Gli orari di apertura sono dal lunedì al sabato, dalle 10:00 alle 23:00. L’esposizione è patrocinata dall’Associazione Culturale Disobedience ETS e supportata dalla Galleria Pavart Roma.
(Foto: La dichiarazione, olio su tela, 2015, di Antonio La Rosa; credit ph F. Schirru)