Dal 5 ottobre a Roma prende il via una rassegna letteraria che celebra le voci femminili internazionali, intitolata “PROTAGONISTE. Parole che attraversano il mondo”. L’evento ospita tre scrittrici di rilievo – Rosa Montero, Cristina Rivera Garza e Arundhati Roy – che condivideranno le loro opere e le loro riflessioni sulle sfide contemporanee attraverso la lente della scrittura femminile.
Roma celebra la scrittura femminile contemporanea
La rassegna “PROTAGONISTE. Parole che attraversano il mondo”, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, si appresta a fornire una piattaforma distintiva a tre voci femminili. Rosa Montero, Cristina Rivera Garza e Arundhati Roy, apprezzate a livello internazionale, aprono un dialogo su temi globali attraverso le loro opere letterarie. Ognuna di loro offre una prospettiva unica sulla complessità delle sfide mondiali, mettendo in luce il ruolo fondamentale che la scrittura femminile gioca nell’analisi e nella comprensione della realtà. L’evento è un’opportunità per esplorare, attraverso le parole, i confini culturali e la straordinaria capacità delle autrici di riflettere e influenzare il dibattito contemporaneo.
L’iniziativa si distingue per la sua capacità di far emergere le esperienze di donne provenienti da diverse parti del mondo, sottolineando come la letteratura possa agire da ponte tra diverse culture. La narrazione diventa un mezzo di sopravvivenza, di identità e un modo per definire il proprio posto nel mondo. La rassegna è anche un esempio significativo degli sforzi di Roma per promuovere la parità di genere nella cultura, garantendo alle donne l’esposizione e il riconoscimento che meritano.
Una rassegna di incontri con autrici internazionali
Il primo incontro della rassegna si terrà il 5 ottobre al Teatro Tor Bella Monaca, dove Rosa Montero presenterà il suo libro “La pazza di casa”. Un’opera che affascina esplorando la creatività, la scrittura e la memoria personale. Attraverso un mix di romanzo, saggio e autobiografia, Montero svela il dietro le quinte del processo creativo. In conversazione con Rosella Postorino, l’evento promette un’analisi approfondita del rapporto tra fantasia e realtà.
L’8 ottobre, è la volta di Cristina Rivera Garza al Teatro Elsa Morante. La sua opera “Terrestre” avanza sull’orlo di un viaggio speculativo che esplora la trasformazione personale e il potere della narrazione. Rivera Garza, nota per le sue tecniche narrative non convenzionali, dialogherà con Concita De Gregorio, promettendo un incontro vivace che esplora la fluidità dell’identità femminile e il modo in cui la narrazione può ridefinire gli spazi abitati dalle donne.
La riflessione finale di Arundhati Roy
Il ciclo di incontri terminerà il 29 ottobre con Arundhati Roy presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis. L’autrice indiana, celebre per il suo attivismo, presenterà “Il mio rifugio e la mia tempesta”, un memoir che intreccia temi personali e sociali. La riflessione di Roy sulla sua relazione complessa con la madre, arricchita da temi di attivismo, offre una prospettiva intima sulla perdita e la rinascita. Introdotta da Loredana Lipperini, la conversazione esplorerà come la scrittura possa diventare uno strumento per l’elaborazione del lutto e la ricerca di un nuovo posto nel mondo.
In tutte le sessioni della rassegna saranno disponibili servizi di traduzione in Lingua dei segni italiana, a cura della Cooperativa Segni di Integrazione Lazio, garantendo accessibilità e inclusività a un pubblico più ampio. Questo impegno sottolinea ulteriormente la dedizione di Roma nel rendere la cultura accessibile a tutti, promuovendo un dialogo che superi le barriere.
Info utili
Gli incontri della rassegna “PROTAGONISTE. Parole che attraversano il mondo” si terranno alle ore 19. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti per gli appuntamenti del 5 e 8 ottobre; per quello del 29 ottobre è necessaria la prenotazione, disponibile dal 20 ottobre al numero 060608. La rassegna è organizzata con il supporto di vari enti e offre una piattaforma inclusiva per dialogare su temi di rilevanza globale.
(in foto Rosa Monhtero, credits Isabel Wagemann)