Ogni città si può osservare sotto diversi punti di vista. Roma ha tanti punti di vista d'autore: sono quelli degli scrittori romani che la amano, la odiano, la sopportano o la supportano, che la conoscono profondamente o la sfiorano appena rimanendo comunque colpiti dalla sua unicità. Le loro voci corrispondono a infiniti colori e sfumature che ci danno un quadro sempre nuovo da osservare in ammirazione. Ecco quali sono i libri da leggere assolutamente su Roma.
Valeria Gargiullo esordisce con Mai stati innocenti (Salani Editore), un romanzo intenso e crudo sull’eredità che grava su chi è nato in un posto difficile.
Marco Di Tillo torna in libreria con un imperdibile romanzo, L’orco di Mussolini (Mursia Editore), in cui coniuga la sua abilità di giallista con l’amore per la storia.
Con Amori e Pandemie (Il Sole 24 Ore) Elisabetta Fiorito scrive un diario del Covid 19 acuto e toccante, ripercorrendo i momenti salienti di un periodo che ha cambiato le vite di molti.
Nel suo ufficio alla ONG Children’s Foundation Marta osserva la sofferenza in formato 50x70: sono i poster di posti come Ruanda, Timor, Somalia, Bosnia, Afghanistan, Libia, Haiti e Siria.
Nel suo ultimo romanzo Migrante per sempre (Baldini+Castoldi) Chiara Ingrao attraversa i confini territoriali e affettivi che hanno segnato gli spostamenti di tanti emigranti italiani.
Rientrato nella dozzina del premio Strega 2021, L’anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini (SEM) è la sceneggiatura lirica e insieme grottesca di un tempo e un luogo che rivendicano con voce roca la propria esistenza.
Nell’ultimo romanzo di Giulia Caminito L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) c’è una promessa di asprezza, un filo di tensione costante che lega Gaia, la protagonista, alla madre Antonia, e che le accompagna nel loro continuo peregrinare da un posto all’altro, da una casa all’altra.
Dopo la pioggia di Chiara Mezzalama (edizioni e/o) è un romanzo attraversato da una sensazione di disastro incombente, di minaccia globale.
Con Figlia del cuore (Marcos y Marcos) Rita Charbonnier dà nuovamente voce a un personaggio femminile indimenticabile.
Dell’amore e altre forature (ediciclo editore) di Nico Maraja è un diario di viaggio in bicicletta che tra salite e discese rappresenta una metafora di vita.
Con I tuoni, edito da Ponte alle Grazie, Tommaso Giagni si conferma uno dei più lucidi narratori della periferia romana contemporanea.
Seguitissima giornalista e blogger di viaggio, Isa Grassano con Un giorno sì un altro no (Giraldi Editore) realizza il brillante reportage emotivo di una generazione, - quella dei quasi quarantenni -, sempre in bilico tra l’oggi e il domani, la precarietà lavorativa e quella affettiva.
C’è una lei di trentasette anni, colta, affermata professionalmente, attraente e chic. E c’è un lui, avvocato romano di successo biondo e dallo sguardo ceruleo, con la pronuncia levigata ‹‹come un sasso di mare››.
È una Roma stupita quella de I radicali liberi, l’ultimo romanzo della scrittrice Laura Naselli (PAV Edizioni), dove, dopo una notte di tuoni e fulmini, i suoi abitanti si ritrovano col naso all’insù a fissare un oggetto alieno immobile nel cielo.
Con Romanzo in bianco e nero (Avagliano Editore), la scrittrice Delia Morea, prematuramente scomparsa lo scorso ottobre, ci consegna un’eredità letteraria raffinata, frutto del suo immenso amore per il cinema.
Sembra quasi di sentirlo urlare da uno spalto il titolo del romanzo di Gianluca Montebelli: “Il gol di Turone era bono!” (PAV Edizioni). Con tanto di ola e coreografie, perché se c’è qualcosa che davvero non manca in questo libro
Silvia Celani torna alla scrittura con Quello che si salva, edito da Garzanti. Il romanzo svela ancora una volta, come il precedente Ogni piccola cosa interrotta, il gusto per gli oggetti quotidiani, quelli che sembrano non avere molta importanza e invece sono capaci di risvegliare i ricordi, metterli in fila e riscrivere una storia.
È un romanzo dal sapore autentico Quella casa sulla strada, della scrittrice romana Roberta Chialastri (PAV Edizioni). Ha il gusto aspro delle storie di emigrazione e insieme la dolcezza di una vecchia storia di famiglia.
Le Vite di strada (Persone e storie alla Stazione Trastevere) raccontate da Fabrizio Nurra nel suo ultimo libro edito da Infinito Edizioni, si muovono in una Roma nascosta, sconosciuta ai più.
Trentasette anni, ossia tredicimilacinquecento giorni, trecentoventiquattromila ore, si sono frapposti tra un padre e un figlio. Loro sono I colpevoli,
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Il portale EZ Rome e' una testata giornalistica di carattere generalista registrata al tribunale di Roma - Numero 389/2008
Direttore responsabile: Raffaella Roani - ISSN: 2036-783X
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