Il mese di ottobre vede il ritorno dello spettacolo “Spaghetti” al Teatro Furio Camillo di Roma. Il circo contemporaneo incontra la storia delle migrazioni italiane all’inizio del XX secolo, in uno spettacolo che alterna performance acrobatiche e racconti orali. Diretto da Roberta Castelluzzo, “Spaghetti” si inserisce nel contesto del Festival “Un’altra storia”, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi in un viaggio emotivo attraverso le esperienze dei migranti italiani di inizio secolo.
Un viaggio emozionale tra ricordi e speranze
Lo spettacolo “Spaghetti” si presenta come un intenso tributo visivo e sonoro alle esperienze dei migranti italiani degli anni 1920. Durante quelle anni, molte famiglie italiane lasciavano la propria terra alla ricerca di un futuro migliore, portando con sé solo poche cose, tra cui spesso la pasta. Questi viaggi erano carichi di storie personali fatte di ricordi, malinconia, e speranza. La regista Roberta Castelluzzo ha scelto di partire dall’immagine della valigia piena di spaghetti per veicolare la narrativa dello spettacolo, utilizzando il cibo come simbolo di speranza e continuità nella vita dei migranti.
Le storie raccontate in “Spaghetti” non sono solo personali, ma assumono un carattere universale e simbolico: le esperienze di migrazione, seppur sempre uniche, condividono un filo comune fatto di emozioni e sfide. È un modo per riflettere su come le dinamiche della migrazione si ripetano nel tempo, pur cambiando i protagonisti e le rotte. Il racconto lascia spazio non solo alla malinconia e alla nostalgia, ma anche alla celebrazione della forza e della determinazione.
Circo, teatro e musica per narrare la migrazione
“Spaghetti” offre un approccio multidisciplinare, combinando elementi di circo, teatro e musica per raccontare la complessa e variegata narrazione delle migrazioni. Sul palcoscenico, il pubblico avrà la possibilità di assistere a eccezionali performance di trapezio, tessuto aereo, acrobatica, corda, palo cinese, verticalismo e manipolazione di oggetti. Queste abilità circensi aggiungono una dimensione fisica e acrobatica allo spettacolo, enfatizzando ulteriormente il viaggio simbolico al centro della narrazione.
La colonna sonora dello spettacolo è costituita dalle celebri musiche popolari dell’inizio del Novecento, interpretate con violino e cantate nei porti. La scelta musicale riflette le emozioni del tempo e offre un continuo dialogo tra passato e presente, tra gioia ed euforia, paura e aspettativa. Questo contrappunto tra emozioni diverse e ritmi differenti crea un’esperienza immersiva per lo spettatore, mantenendolo costantemente coinvolto.
Eventi collaterali: esplorando dietro le quinte
Oltre allo spettacolo principale, il Teatro Furio Camillo offre al pubblico la possibilità di approfondire il contesto e la creazione di “Spaghetti” attraverso l’happening “Dietro le quinte”. Questo evento, che si terrà il 10 ottobre, è un’opportunità unica per conoscere in dettaglio il dietro le quinte dello spettacolo, scoprendo le fasi di preparazione sia dal punto di vista tecnico che artistico. Guidati dalla direttrice artistica del teatro, i partecipanti potranno osservare il processo di allestimento con uno sguardo dietro le quinte della messa in scena.
Inoltre, lo stesso giorno, è previsto un incontro intitolato “Migrazioni: dalle danze irlandesi al tip tap”, organizzato in collaborazione con l’Associazione culturale che coordina l’evento. Questo incontro sarà un momento conviviale di scambio culturale, mostrando come le migrazioni hanno arricchito il bagaglio culturale delle nazioni coinvolte.
Info utili
Lo spettacolo “Spaghetti” avrà luogo l’11 e il 12 ottobre alle ore 18 presso il Teatro Furio Camillo, situato in Via Camilla, 44 a Roma. L’ingresso è gratuito, offrendo un’opportunità aperta a tutti per assistere a questo singolare evento culturale. Il teatro è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici e maggiori dettagli sulla mobilità sostenibile sono disponibili sul sito ufficiale del teatro. Per ulteriori informazioni, si consiglia di visitare on line il sito ufficiale del Teatro Furio Camillo.
(Foto: Paolo Stuppazzoni Photography)