In occasione della decima edizione della Rome Art Week, la Galleria Zema ospita Juliette Wayenberg con il suo progetto espositivo “Grete (Wykofer)”, curato da Bianca Ceriani. L’esposizione si articola attraverso due eventi che si tengono il 24 e 25 ottobre, entrambi dalle 18:00 alle 19:30. L’artista coinvolge il pubblico in un dialogo tra fotografia e memoria, combinando storici metodi fotografici e linguaggi artistici contemporanei per esplorare temi di genealogia, tempo e narrazione.
Il ruolo terapeutico della fotografia nel percorso di Grete
Il primo evento della rassegna, in programma il 24 ottobre, vede la partecipazione della psicoterapeuta Floriana Di Giorgio che, insieme a Juliette Wayenberg, esplora la fotografia come strumento terapeutico. In un’era dominata dalle immagini digitali, la fotografia tradizionale torna protagonista in un dialogo sull’importanza delle immagini d’archivio e della memoria. Ci si concentra su come queste possano agire come strumenti di narrazione e consapevolezza personale, evocando radici familiari, esperienze e influenze intergenerazionali.
Questo approccio si innesta nel progetto “Grete (Wykofer)”, dove Wayenberg utilizza vecchie fotografie di famiglia per costruire una narrazione visiva che attraversa il tempo. Le immagini storiche, ingrandite e reinterpretate, creano un racconto che mescola aspetti autobiografici e universali, mettendo in evidenza il potere e la fragilità della memoria umana. La fotografia diventa così un mezzo per riesaminare il passato, tanto personale quanto collettivo.
La cianotipia: un’antica tecnica artistica rivisitata
Il 25 ottobre, Juliette Wayenberg approfondisce la tecnica della cianotipia nell’evento “Sabato in blu: la cianotipia come linguaggio artistico”. La cianotipia, un metodo di stampa fotografica del XIX secolo caratterizzato da un caratteristico colore blu, si trasforma nelle mani dell’artista in un mezzo contemporaneo per esplorare la stratificazione temporale e la poetica dell’immagine. Attraverso il suo lavoro, Wayenberg dimostra come la tradizione possa convivere e dialogare con pratiche artistiche moderne.
Questa reinterpretazione artistica si riflette nel progetto “Grete (Wykofer)” dove la coesistenza di procedimenti storici e pratiche post-fotografiche contemporanee solleva interrogativi sul ruolo della fotografia nella nostra società. La fusione di passato e presente, di tecnologia antica e moderna, non solo amplia il linguaggio visivo, ma arricchisce anche il significato culturale delle opere, sottolineando la continuità e i contrasti tra diverse epoche artistiche.
La Galleria Zema: un luogo di innovazione e memoria
Fondata nel 2025 da Emanuela Zamparelli, la Galleria Zema è un baluardo dell’arte femminile a Roma, dedicata in particolare alla fotografia contemporanea. Questo spazio espositivo punta a creare un dialogo tra ricerca artistica e impegno sociale, posizionandosi come un luogo dove identità, memoria e conflitto vengono esplorati e reinterpretati. Il progetto “Grete (Wykofer)” si inserisce perfettamente in questa missione, portando il visitatore a riflettere sulla propria storia personale e su quella collettiva attraverso il linguaggio della fotografia.
L’impegno della galleria non si ferma solo alla promozione dell’arte ma si estende alla creazione di un ambiente di resistenza culturale e di riscoperta dell’intimità. Attraverso mostre come quella di Wayenberg, Zema conferma il suo ruolo cruciale nel panorama artistico romano, dimostrando che la fotografia può essere un potente veicolo di espressione e di connessione tra individui e generazioni.
Info utili
La mostra “Grete (Wykofer)” di Juliette Wayenberg, curata da Bianca Ceriani, è aperta fino al 15 novembre 2025 presso la Galleria Zema, situata in Via Giulia 201, Roma. Gli orari di apertura sono il martedì dalle 16:00 alle 19:30 e dal mercoledì al sabato dalle 15:00 alle 19:30.
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