- Cosa: “Love Kills”, spettacolo teatrale scritto da Alessandra Eva Modica e diretto da Massimiliano Vado.
- Dove e quando: Roma, Teatro di Documenti (Via Nicola Zabaglia, 42), dal 4 al 7 dicembre 2025.
- Perché: Per rivivere l’intensità viscerale del punk londinese attraverso la tragica e leggendaria storia d’amore tra Sid Vicious e Nancy Spungen.
Roma si prepara ad accogliere un’esplosione di energia ribelle e dramma esistenziale. Il Teatro di Documenti, noto per la sua architettura suggestiva e non convenzionale, diventa il palcoscenico ideale per Love Kills, un’opera che trascende la semplice biografia musicale per indagare gli abissi dell’animo umano. Scritto da Alessandra Eva Modica e diretto da Massimiliano Vado, lo spettacolo porta in scena l’iconografia del punk anni ’70, non solo come genere musicale, ma come urlo disperato di una generazione perduta. Al centro della narrazione troviamo le figure iconiche di Sid Vicious e Nancy Spungen, due antieroi che hanno consumato la loro esistenza in una spirale di amore, dipendenza e autodistruzione, diventando simboli eterni di una gioventù bruciata.
L’opera non si limita a raccontare i fatti di cronaca, ma invita lo spettatore a un’esperienza immersiva, quasi voyeuristica, all’interno delle dinamiche tossiche eppur profondamente umane dei protagonisti. La scelta della location non è casuale: lo spazio scenico si trasforma per abbattere la quarta parete, permettendo al pubblico di entrare fisicamente ed emotivamente nella “camera d’hotel” dove si consuma il dramma, rendendo tangibile la tensione e la fragilità dei personaggi.
Una discesa all’inferno nel cuore di Londra
Love Kills è descritto come una vera e propria discesa all’Inferno di due anime disperate che, nel caos del mondo, non possedevano nulla se non l’uno l’altra. La drammaturgia di Alessandra Eva Modica scava a fondo nelle psicologie di Sid e Nancy, andando oltre le giacche di pelle e le spille da balia. Sid Vicious, interpretato da Andrea Memoli, viene ritratto non solo come il bassista ribelle dei Sex Pistols, ma come un ragazzo bisognoso d’amore che indossa la maschera del “cattivo” per essere notato. Nancy, portata in scena dalla stessa autrice Modica, emerge come una figura complessa, la cui insicurezza è tale da usare il proprio corpo come unico strumento per legittimare la propria esistenza.
Come sottolinea l’autrice, la scarsa autostima funge da benzina in questo rapporto, mentre il bisogno d’amore è la candela che innesca l’incendio. Tuttavia, a rendere tutto esplosivo è lo “stoppino troppo corto” dello show business. La relazione tra i due è un continuo alternarsi di guerra e pace, cadute e tentativi di risalita, disintossicazione e fallimento. È una lotta contro un mondo che li rifiuta e che, paradossalmente, li trasformerà in leggenda solo dopo averli distrutti. La narrazione si concentra su questa viscerale umanità, portando lo spettatore a empatizzare con il dolore che si cela dietro gli eccessi.
Oltre la coppia: l’ecosistema dei Sex Pistols
A completare il quadro di questa Londra cupa e trasgressiva ci sono altre due figure cardine della scena punk: Johnny Rotten e Malcolm McLaren. Federico Valdi veste i panni di Johnny Rotten, il frontman egocentrico e migliore amico di Sid, che rappresenta l’altra faccia della medaglia del movimento punk: la rabbia intellettuale e la provocazione cosciente. Dall’altra parte troviamo Malcolm McLaren, interpretato da Lorenzo Martinelli, il manager avido e manipolatore, l’architetto del caos che vede nella band non persone, ma strumenti per sovvertire l’ordine costituito e, soprattutto, per generare profitto e notorietà.
Questi personaggi non sono semplici contorno, ma agiscono come catalizzatori del destino dei protagonisti. Il teatro si trasforma nella Londra degli anni ’70, intrisa di ideali anarchici e trasgressioni. La regia di Massimiliano Vado sceglie un approccio naturalistico per restituire verità a queste interazioni. Vado spiega l’intento di restituire alla musica e alle provocazioni dell’epoca l’epicità di quelle serate e l’adrenalina della scoperta della rivoluzione. I personaggi vivono lo spazio scenico in modo totale, annullando le distanze con il pubblico, che si ritrova così a “spiare” le vite dei protagonisti, testimone ravvicinato di un destino ineluttabile.
Il punk a teatro: infrangere le regole
Portare il punk a teatro significa accettare la sfida di infrangere le regole classiche della rappresentazione. Come recita il manifesto dello spettacolo, il punk deve “strappare i sipari” e sacrificarsi sull’altare della non replicabilità. Love Kills abbraccia l’inconcludenza e l’imperfezione come valori artistici, rifuggendo la pulizia formale per cercare l’autenticità del sentimento grezzo. La scenografia di Giorgia Zafarana contribuisce a creare questo ambiente claustrofobico e decadente, essenziale per comprendere il contesto in cui si muovono le anime dei protagonisti.
La colonna sonora è, ovviamente, un elemento imprescindibile. La musica dei Sex Pistols e dei Vicious White Kids non è solo sottofondo, ma “prende per mano” gli antieroi accompagnandoli verso il loro tragico epilogo. In un crescendo di eccessi, lo spettatore assiste impotente ma affascinato al consumarsi di due vite che hanno cercato di urlare la propria esistenza in un mondo sordo. Love Kills è quindi più di uno spettacolo teatrale; è un rituale di memoria per un’epoca che ha cambiato per sempre la cultura pop, ricordandoci che dietro le icone stampate sulle magliette c’erano persone reali, con fragilità devastanti e un disperato bisogno di essere amate.
Info utili
Per chi desidera assistere a questo intenso dramma rock, ecco i dettagli pratici:
- Date: Da giovedì 4 a domenica 7 dicembre 2025.
- Orari:
- Giovedì e venerdì: ore 20.45.
- Sabato: ore 19.00.
- Domenica: ore 18.00.
- Luogo: Teatro di Documenti, Via Nicola Zabaglia 42, Roma (Zona Testaccio).
- Biglietti: Intero 12€ + 3€ tessera associativa.

