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Roma Capodanno 2010: musica live ai fori imperiali

Antonello_Venditti_-_ARTICOLOLa musica ha vinto e Roma avrà il suo concertone di Capodanno in una location assolutamente straordinaria:  Fori imperiali e non, come dicono tutti, Colosseo. La notizia è ufficiale.

Ottenere l’autorizzazione a procedere nell’organizzazione della manifestazione non è stata cosa semplice e il concerto è stato in forse fino alla fine.

L’anno scorso il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, aveva dichiarato “Mai più concerti al Colosseo” ma, per fortuna, si è sciolta la riserva che pendeva su questo evento musicale perché immaginare la Città Eterna senza spettacoli mediatici “colossali” come questo sarebbe come pensare a una notte senza l’aurora.

Due anni fa fu protagonista la superlativa Giorgia. Nel 2008 un’altra grande presenza femminile ha scandito il countdown per il 2009: il mito rock Gianna Nannini ha avvolto e contagiato, con la sua energia esplosiva, oltre cinquecentomila spettatori disseminati e abbarbicati ovunque intorno ai Fori.

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Quest’anno la Stella del palco dei Fori Imperiali-Concert 2010 sarà Antonello Venditti che brinderà al nuovo anno con diverse centinaia di migliaia di persone.

Il celebre cantautore fra i più popolari della Scuola Romana, che debuttò nel 1972, ha nel suo vasto repertorio canzoni d’amore e d’impegno sociale, e durante quella notte magica ci regalerà due ore di piacevoli sorprese.

Sarà uno spettacolo rievocativo e contemporaneo, un viaggio dal ieri al domani.

Nella scaletta non mancheranno gli inni romantici dedicati a Roma e alla romanità come: Roma Capoccia, C’è un cuore che batte e, l’attesissima, Grazie Roma.

Il Venditti-live inizierà intorno alle 23.30 ma a scaldare gli animi ci penseranno gli Zero Assoluto ed altri artisti i cui nomi saranno resi noti, nei prossimi giorni, dal Campidoglio.

La “Maestà del Colosseo”, come canta Venditti, farà però solo da sfondo a questo splendido evento tanto atteso dai cittadini romani perché il palco e gli spettatori staranno fuori, proprio lungo la via dei Fori Imperiali.

Colosseo_-_ARTICOLOPurtroppo la “Maestà del Colosseo” fa sempre e solo da retroscena ad ogni genere di evento musicale Pop-Rock che, nella sua cavea , sembra addirittura avere un divieto assoluto di accesso.

Eppure il Colosseo potrebbe accogliere fino a 50.000 spettatori e, pensate, il Circo Massimo oltre 350.000 e invece il primo è ormai solo un museo per turisti mentre il secondo è, inspiegabilmente, una pista da corsa abbandonata al degrado.

Allora, è più giusto salvaguardare le Arene trasformandole in museo oppure salvaguardare il loro ruolo primario di “spazio collettivo”? Pesano entrambi allo stesso modo ma l’attuale piatto della bilancia degli interventi pubblici sembra propendere per l’archeologia-museo.

Infatti, l’urbanizzazione pare aver cancellato l’identità e il ruolo simbolico degli Anfiteatri che, nate come luoghi collettivi, sono ora solo luoghi pieni di niente.

E nel frattempo la musica è un inquilino sotto sfratto ospitato nell’ostello Palasport.

E’ vero, ci sono “idealmente” dei piani di recupero, riqualificazione e valorizzazione di queste aree sorte per la socialità e per accogliere spettacoli ma, quando vedranno la luce?

Certo è che quando, e se, questi progetti vedranno il sole allora un coro esultante e infinito di Grazie Roma si eleverà sul cielo della Capitale e farà eco nel mondo.

Gioiranno: la musica, perché avrà ritrovato la sua Domus; gli spettatori per il giubilo emotivo; gli artisti, per il gaudio magnum e infine, ma non ultimo per importanza, le casse sonanti dell’amministrazione cittadina.

L’Arena di Verona docet.

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