
 Ambrogio Sparagna è un grande esperto e studioso di etnomusicologia, suona in modo eccelso e con maestria l’organetto e la fisarmonica, fonda a Roma nel 1976 la prima scuola italiana di musica contadina ed è da sempre un grande interprete di musica popolare che a sue parole è la vera espressione di valori e sentimenti universali e di bel canto. Non a caso è stato spesso affiancato da cantanti di pregio artistico del calibro di Dalla, Branduardi, Cristicchi, Servillo e De Gregori. 
 “ChiaraStella” è nato da un progetto di Ambrogio Sparagna e realizzato dalla Fondazione Musica per Roma, che ci propone i più famosi canti natalizi della tradizione italiana i cui testi sono elaborati dall’Orchestra popolare italiana attraverso l’esecuzione di musicisti eccezionali per ricondurci alle suggestioni di quando furono nate.

 Questa ricchezza di tradizioni e musicalità è sostenuta dagli accompagnamenti dell’orchestra che si avvale di giovani artisti, specialisti di tutti gli strumenti popolari che esaltano la naturalezza e i suoni primordiali degli antichi canti. L’orchestra accompagna anche il Coro popolare diretto da Annarita Colaianni, selezionato all’interno delle attività dell’Auditorium, arricchito il 6 gennaio dal Coro dei giovani che seguono i laboratori del maestro Sparagna nelle varie regioni italiane.
 Voci di gruppo o solisti, virtuosi musicisti presenteranno il caratteristico repertorio attraverso i più arcaici strumenti, dalle zampogne del Molise e della Sicilia, alla melodia delle cornamuse tipiche dell’Italia del Nord, alle affascinanti launeddas sarde, strumenti a fiato, formate da 3 lunghe corde tenute insieme da spago incerato e simbolo della civiltà pastorale sarda.
 C’è poi la ghironda, sensazionale e antichissimo strumento che meglio sintetizza la musica delle valli e il sogno di chi partiva per guadagnarsi da vivere girando una manovella. Il corpo della ghironda sembra una nave che ti porta via; è uno strumento a corda sfregata, dove le corde di diversa tonalità sono fatte vibrare dallo sfregamento di una ruota azionata per mezzo di una manovella. La torototela è invece una specie di rudimentale violino a tromba ed insieme al contrabbasso, l’organetto, la chitarra e la chitarra battente, i tamburelli e le percussioni, regalano una esibizione davvero originale e coinvolgente.
Saranno ospiti del 5 gennaio giovani suonatori di arpicelle lucane,( un’antica arpa popolare tipica della Val d’Agri) provenienti da Potenza; mentre il 6 gennaio parteciperanno alla festa un coro di voci bianche composto da bambini del 48° circolo didattico del quartiere Barra di Napoli. 
 E allora tanta allegria per festeggiare i primi giorni dell’anno, perché la musica popolare è sempre viva e trasmette prima di tutto un grande messaggio d’amore e di solidarietà.
