Nozze di borgata. Fotografia di uno sposalizio

Il 5 giugno al Quarticciolo debutta "Nozze di borgata. di uno sposalizio" a cura di Veronica Cruciani. Lo spettacolo è l'esito del laboratorio teatrale tenuto sul territorio del VII municipio di Roma, risultato di una raccolta di interviste ed analisi di testimonianze locali. Un progetto formativo e di impegno culturale che il di Roma promuove e sostiene nelle aree periferiche della realtà romana.

"Nozze di borgata, fotografia di uno sposalizio", uno spettacolo che è il risultato del laboratorio teatrale curato da Veronica Cruciani, La Città, il quartiere, la casa.

È proprio con il laboratorio teatrale La città, il quartiere e la casa che il teatro ha rinnovato il suo impegno a presidio culturale e formativo diretto al territorio. Il laboratorio, tenuto dalla regista ed autrice Veronica Cruciani nel VII Municipio di Roma, ha significato un lavoro di raccolta ed analisi delle testimonianze locali realizzato mediante una serie di interviste agli abitanti del quartiere, portatori di memorie vive.

Più di 150 sono state le ore di laboratorio eseguite sul territorio, circa 30 le testimonianze raccolte, mentre 26 sono state le persone che hanno costituito il gruppo dei partecipanti all'attività laboratoriale, tutti di età compresa tra i 18 ed i 60 anni selezionati tra gli abitanti del quartiere. Attraverso l'ascolto dei racconti si è ricostruita la storia del Quarticciolo nell'intento di tracciare una mappa dei luoghi più significativi e di far riemergere il rapporto che la gente ha avuto nel tempo con questi spazi pubblici e privati teatro della vita in primo luogo la piazza, la strada e la casa. L'obiettivo perseguito è stato quello di mettere insieme un patrimonio d'informazioni nel cui ambito potessero convergere memoria del passato ed esperienza del presente, offrendo così ai giovani la possibilità di accrescere le proprie conoscenze ed esprimerle creativamente, agli anziani la possibilità di valorizzare le proprie memorie.

Sul palcoscenico una vecchia foto in bianco e nero. I protagonisti appaiono come dentro un ricordo lontano, ma ancora vivissimo. Un gruppo di persone immobili pronte per essere immortalate raccontano le vite, le storie e i ricordi di alcuni quartieri del municipio VII. Storie di un pezzo del nostro Paese, di un'umanità complessa e contraddittoria raccontata fino agli anni '60. Le piccole storie individuali si intrecciano fra loro diventando la vita di una comunità. Una fotografia, una posa, uno scatto, che prende vita e si racconta. La sarta che cuce l'abito da sposa e si affatica e piange; la fruttarola veneta; il quartiere degli spazzini, chè tanti ce n'erano che costruiscono una chiesa; le case basse per l'aeroporto vicino; gli stranieri, italiani in Italia, dalle Puglie, dalla Calabria, dall'Abruzzo; le figlie del fotografo che scroccano ai matrimoni per mangiare; la memoria degli odori del quartiere di campagna, forte e intensa "cia un'odore Centocelle di glicini e di piante che io chiamo petti d'angelo"; i tram dove si saltava e si moriva "er tramvetto lo chiamano l'Ammazzacristiani"; la politica; e il circo Banana, che pubblicizzava spettacoli di tigri e leoni ma aveva solo il lanciatore di coltelli.

Quando si avviano delle ricerche su un territorio non si sa mai dove si può arrivare -come ci spiega Veronica Cruciani- siamo partiti da chi ci diceva che "qui prima non c'era niente, solo campagna, come nel west", e siamo arrivati ad oggi, ai centri commerciali e a tutta la complessità che l'oggi racchiude. E' molto emozionante ascoltare l'origine di un luogo, e nelle periferie questo è ancora possibile. È partendo da lì che siamo arrivati a raccontare fino agli anni '60. Ascoltare tutte queste storie, mi ha dato la possibilità di incontrare un'umanità ricca e piena di sfaccettature. E questa è la cosa di cui mi interessa parlare: questa umanità così complessa  e così contraddittoria è sicuramente la protagonista assoluta di questo spettacolo.

Protagoniste assolute dello spettacolo, le testimonianze e le interviste raccolte che, oltre a costituire la base del lavoro su cui la regista Veronica Cruciani ed i partecipanti al laboratorio hanno creato i testi teatrali dello spettacolo, rappresentano la storia del quartiere in cui le persone vivono ed in cui vita reale e sogno si incontrano, talvolta confondendosi: il ricordo, il racconto, la fiaba.

Dunque, un laboratorio teatrale, di letture di scrittura per condividere, socializzare, costruire mondi, costruire la propria identità. Un'occasione di incontro fra giovani e anziani che, attraverso l'esperienza e la pratica del raccontare in forma teatrale, hanno cercato di recuperare e ricostruire la memoria del luogo. Diverse le generazioni che si sono incontrate, comunicando e raccontando le loro storie: il gioco teatrale ha creato così un corto circuito per rimettere in circolo le memorie più antiche degli anziani -che le percepiscono spesso come svalutate- e quelle più recenti dei giovani -che di quella memoria hanno quasi perso le tracce e la necessità in uno sradicamento che li rende spesso incapaci di sentirsi parte originale di una comunità e di una storia collettiva. 

Venerdì 5 e sabato 6 giugno 2009 ore 21.00 Teatro Biblioteca Quarticciolo
dal laboratorio teatrale Veronica Cruciani LA CITTA', IL QUARTIERE E LA CASA

Nozze di borgata
fotografia di uno sposalizio
uno spettacolo a cura di Veronica Cruciani

con la collaborazione di Alessia Berardi
assistente alla regia Lucia Alessi
consulenza musicale Sebastiano Forte
consulenza costumi Barbara Bessi

con
Consuelo Cagnati, Elena Chiattelli, Massimo De Cicco, Ilenia De Felice, Caterina De Sanctis, Giulia Galloni, Simona Innocenzi, Emiliano Liberatori, Antonella Pepe, Carolina Purificati, Fiona Sansone, Giulia Scatà, Fabrizio Spano, Simone Tripodi, Marisa Troiani, Noemi Zappone

ingresso libero sino ad esaurimento posti

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