Cosa: Lo spettacolo cult Teatro da mangiare? del Teatro delle Ariette, dove attori e pubblico condividono un pasto sul palcoscenico.
Dove e Quando: Al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma (via Ostuni 8) dal 18 al 21 dicembre, ore 20:30.
Perché: È un’esperienza di teatro autobiografico e conviviale che celebra il legame tra terra, cibo e racconto.
Il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma si prepara a ospitare un appuntamento ormai divenuto una vera e propria tradizione pre-natalizia. Dal 18 al 21 dicembre, la compagnia del Teatro delle Ariette porta in scena il suo spettacolo più celebre e rappresentativo: Teatro da mangiare?. Non si tratta di una semplice pièce teatrale, ma di un vero e proprio rito collettivo in cui la linea tra palcoscenico e platea, tra attori e spettatori, si annulla completamente. L’opera è una confessione autobiografica che i tre attori-contadini—Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini—condividono con il loro pubblico, seduti attorno a un grande tavolo.
Questo spettacolo, nato da un’intuizione in cucina e debuttato nel luglio del 2000 , ha costruito negli anni una forza contagiosa, replicando oltre 1300 volte tra Italia ed Europa. La sua formula è tanto semplice quanto rivoluzionaria: offrire agli spettatori non solo una storia, ma un vero pasto preparato con i prodotti coltivati e trasformati direttamente nell’azienda agricola degli artisti, Le Ariette. È un modo singolare di raccontare la loro esperienza di vita in campagna e il loro approccio al teatro, fatto spesso fuori dai luoghi canonici. Il risultato è un’esperienza immersiva e profondamente umana , che catapulta i partecipanti nell’attimo assoluto del “qui e ora”.
Il Teatro come Pratica di Vita Contadina
Il Teatro delle Ariette non è una compagnia teatrale comune; è un’esperienza quotidiana dove l’arte, la vita e il lavoro si fondono e coincidono. La compagnia nasce formalmente nel 1996 , dopo che Paola Berselli e Stefano Pasquini avevano lasciato il mondo del teatro nel 1989 per dedicarsi al lavoro nei campi. Questa scelta di vita, quella di attori-contadini, è il vero motore di tutti i loro spettacoli.
La loro casa e il loro Deposito Attrezzi, trasformato in sede teatrale , sono diventati il centro nevralgico di una poetica che interroga il rapporto dell’uomo con le materie prime, gli animali, gli altri uomini e, soprattutto, con la terra. I temi che affrontano in oltre 30 creazioni in trent’anni di lavoro (che contano più di 2500 repliche totali) sono sempre autobiografici , accettando le contraddizioni dell’esistenza e cercando una profonda condivisione con lo spettatore. Teatro da mangiare? è il manifesto perfetto di questa filosofia, dove il cibo—frutto diretto del loro lavoro agricolo —diventa il medium per una pubblica confessione e un autoritratto in continua evoluzione.
Un Menù di Storie e Sapori Autentici
Al centro di Teatro da mangiare? c’è, letteralmente, un pasto. Attorno al tavolo, attori e pubblico non solo ascoltano, ma consumano veramente i prodotti delle Ariette. Il menù, composto da ingredienti che la compagnia coltiva e trasforma, è parte integrante della narrazione. Questo atto di condivisione rende l’esperienza unica nel panorama teatrale, trasformando un evento culturale in un momento di profonda convivialità.
Il menù completo dello spettacolo include una selezione di Antipasti che celebrano la produzione dell’azienda agricola. Tra questi si trovano la Focaccia delle Ariette, una Crema soda di zucca e patate al rosmarino, e un’Insalata di verdure crude di stagione all’aceto di mele. Non mancano i sapori più robusti, come la Caciotta morbida Valsamoggia e il Salame nostrano. Il primo piatto è un omaggio alla tradizione: Tagliatelle semi integrali condite con il famoso pesto Ariette, una ricetta originale che unisce noci, mandorle, aglio, rosmarino, parmigiano e olio evo. A concludere il pasto, un dolce tradizionale, la Ciambella dolce.
L’Atto Politico della Condivisione
Lo spettacolo Teatro da mangiare? va oltre l’essere un’originale forma di site-specific o di teatro interattivo. L’atto di sedersi assieme a un grande tavolo e condividere il tempo di una cena o di un pranzo ha un valore che gli stessi autori, Paola Berselli e Stefano Pasquini, definiscono come inspiegabile: “succede qualcosa che non siamo in grado di spiegare”. L’opera si compie come un rito così profondamente umano da svelare “l’evidente e disarmante verità delle nostre vite”.
La storia della compagnia è, essa stessa, una testimonianza di questo approccio. Dal lavoro di formazione sul territorio al Premio ANCT ricevuto nel 2020, il Teatro delle Ariette ha dimostrato come la scelta di un’esistenza al di fuori delle dinamiche convenzionali possa generare una forma d’arte potente e necessaria. Lo spettacolo romano, al Quarticciolo, offre l’occasione di partecipare a questa ricerca del “luogo” in cui l’espressione artistica si concretizza nella vita e nel lavoro quotidiano. L’esperienza è limitata a soli 30 posti per replica , garantendo un’intimità e una vicinanza che sono essenziali per l’efficacia del rito. Il pubblico è invitato a vivere in prima persona questo autoritratto che, pur essendo frutto dei suoi autori, è capace di rendersi autonomo, libero, “di tutti e di nessuno”.
Info utili
- Date e orari: Da giovedì 18 a domenica 21 dicembre, ore 20:30.
- Luogo: Teatro Biblioteca Quarticciolo, via Ostuni 8, Roma.
- Biglietti: €20 (il prezzo include la condivisione dei piatti cucinati durante lo spettacolo).
- Posti limitati: Solo 30 persone per replica.
- Contatti: tel 06 69426222 o promozione.tbq@cranpi.com.
- Prevendite: Disponibili su Vivaticket e nelle rivendite autorizzate.
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