Dal 18 al 30 novembre 2025, il Teatro Torlonia di Roma ospita in prima assoluta “La lezione di Falstaff”, una pièce teatrale scritta da Matilde D’Accardi e diretta da Tommaso Capodanno. L’evento, parte del progetto del Teatro di Roma, si propone di raccontare e reinterpretare il potere attraverso la prospettiva delle nuove generazioni, sfruttando i personaggi e le trame immortali di William Shakespeare. Sul palcoscenico si alternano giovani talenti, tra cui Andrea Basile e Federico Gariglio, per un inedito viaggio tra la prosa del passato e le istanze del presente.
Un classico senza tempo, rivisitato
La narrazione si sviluppa attorno al Principe Hal, il giovane erede al trono inglese creato dalla penna di Shakespeare nel dramma storico “Enrico IV”. Ribellandosi al rigore di corte e alla sua eredità, Hal intraprende un percorso di crescita sotto l’ala del fuorilegge Falstaff, optando per un’educazione meno ortodossa ma forse più illuminante. Questo tracciato, che riprende uno dei grandi classici del Bardo, si arricchisce di nuove sfumature, grazie alla sapiente drammaturgia di D’Accardi.
In tal modo, il giovane Principe diventa simbolo di quella generazione definita troppo spesso pigra, quasi come quella degli attivisti odierni, etichettati talvolta come “slacktivists”. La pièce suggerisce però una visione alternativa: dietro la facciata di un giovane apparentemente disimpegnato, si cela una strategia più profonda volta a trasformare il potere. La controversia e l’adattamento di Hal, quindi, diventano spunto per riflettere sul cammino politico dei Millennials e della Gen Z.
Lo scenario contemporaneo tra ironia e drammaticità
Con la regia di Tommaso Capodanno, il Teatro Torlonia si trasforma in una scenografia evocativa che accompagna lo spettatore in un racconto dalle molteplici letture. La rappresentazione riesce a fondere l’ironia del personaggio di Falstaff con la tensione politica e sociale che pervade il nostro presente. Non mancano, infatti, accenni alle guerre contemporanee e all’influenza dei nuovi media.
L’opera diventa così una lente per osservare la complessità del potere, fatto non solo dell’eredità culturale e politica del passato, ma anche dell’innovazione e delle nuove dinamiche sociali veicolate dai media di oggi. Falstaff, “Socrate comico” secondo il critico Harold Bloom, emerge come figura guida per Hal, rappresentando quella saggezza ribelle che incarna il cambiamento.
La drammaturgia come riflessione sulla società
L’opera di Shakespeare si rivela una base perfetta per indagare le nevrosi e le ambizioni della società moderna. Attraverso la vita di Hal e i suoi incontri con Falstaff, il pubblico è invitato a meditare sul futuro dell’attivismo politico e su come le diverse forme di potere influenzino le diverse generazioni.
Il dibattito che ne scaturisce tocca il cuore della sfida contemporanea: trovare, come suggerisce la drammaturgia, un terzo modo tra il rigetto dell’autorità e l’inerzia dell’eterno ragazzo. Questo dialogo intergenerazionale, così brillantemente rappresentato, offre una riflessione critica e stimolante sui nostri tempi.
Info utili
“La lezione di Falstaff” andrà in scena al Teatro Torlonia, sito in Via Lazzaro Spallanzani 1A, dal 18 al 30 novembre. L’orario degli spettacoli è fissato per le 20:00 tutte le sere, alle 18:00 la domenica e alle 11:00 giovedì 20 novembre. I biglietti sono in vendita a 15 euro per il prezzo intero e 10 euro per il ridotto. La durata dello spettacolo è di circa 90 minuti. Per ulteriori dettagli, contattare la biglietteria del Teatro di Roma al numero +39 06 44230693.
(Foto: “La lezione di Falstaff”, credit ph Manuela Giusto)
