
Non a caso l’ultima loro uscita discografica, la raccolta “Made in Germany 1995–2011”, ci fa proprio capire sin dal titolo le loro origini.
Dopo l’attesa infinita, ecco un viaggio che sembra non terminare mai. C’è traffico ed il bus (stracolmo) procede quasi a passo d’uomo. Anche qui, però, i tedeschi sembrano solo avere per la testa ciò che li attenderà all’Ippodromo delle Capannelle, ossia uno spettacolo pieno di trovate sceniche, effetti pirotecnici a non finire e, chiaramente, la potente musica dei Rammstein. Una volta arrivati si nota subito un grosso camion tutto nero adibito alla vendita di magliette e gadget originali. Anche da questo si può intuire che i Rammstein vogliono sempre fare le cose in grande pure fuori dall’Arena.
A dare il benvenuto ai fans ci pensa Joe Letz, batterista dei Combichrist, che stavolta è in veste di DJ. Costui propone i remix in chiave dubstep di diversi brani dei Rammstein. Praticamente lo spazio riservato a Joe Letz lo si può considerare una lunga introduzione allo show che seguirà. Terminato il DJ set che, alla fine, risulta un po’ fuori contesto ed adatto magari ad altri orari, viene il momento del carrozzone industrial dei Nostri. Chi ha già avuto modo di prendere parte ad altri loro concerti, già è al corrente di cosa li attenderà poi. Con la Rete, però, le sorprese quasi non esistono più e questo a causa delle tante anticipazioni, live report, video su YouTube e così via. Tutti, perciò, sono bene a conoscenza di cosa vuol dire assistere ad uno show dei Rammstein…
Un grande telo ricopre il mastodontico palco, mentre parte l’intro. Poi un susseguirsi di botti ed il telo che va via per la gioia dei fans. Ecco i due chitarristi, Richard Kruspe e Paul Landers, il bassista Oliver Riedel, il batterista Christoph Schneider ed i veri protagonisti di qualsiasi concerto dei Rammstein, ovvero il tastierista Christian “Doktor Flake” Lorenz ed il cantante Till Lindemann. Quest’ultimi, infatti, non fanno altro che mettere su spassose scenette con Lorenz nella parte della vittima e Lindemann in quella di bizzarro sadico. Non solo cabaret però, perché i tedeschi propongono la loro musica industrial con grande precisione e senza tralasciare una bella dose di potenza tipica del loro sound. Musica terremotante, effetti scenici straordinari, un palco tetro, luci pazzesche. Insomma, tutto in tipico stile Rammstein. E la scaletta? Ottima, anche se si sarebbe potuto organizzare meglio la disposizione dei brani.
Tutti, al termine, sono contenti, ampiamente ripagati da un grande concerto o, meglio ancora, da un grande spettacolo. Godimento allo stato puro, che solo uno come Bruce Springsteen (che si esibirà qualche giorno dopo e sempre a Rock in Roma) può tener testa, chiaramente a suo modo. Da una parte un concerto-spettacolo allucinante ed allucinato e dall’altra le tre ore abbondanti del Boss che non si risparmia mai. Rammstein e Springsteen, così diversi tra loro per genere, testi, immagine e storia, propongono il loro copione perfetto, in modo tale da appagare completamente il proprio pubblico. Pure questo simboleggia la forza del rock, un genere variegato e pieno di mille sfaccettature, che ha come sua base fondante quella di divertire e far divertire. A Capannelle, lo possiamo dire, è andato proprio in scena il Rock.
Setlist:
Intro
Ich tu dir weh
Wollt ihr das Bett in Flammen sehen?
Keine Lust
Sehnsucht
Asche zu Asche
Feuer frei!
Mein Teil
Ohne dich
Wiener Blut
Du riechst so gut
Benzin
Links 2-3-4
Du hast
(intro Rammstein) Bück dich
Ich will
Mein Herz brennt
Sonne
Pussy
