
Il legame profondo e lacerante che ebbe con Roma domina la scena espositiva, suddivisa in sei sezioni cronologiche corrispondenti ad altrettanti momenti fondamentali della sua vita e delle sue creazioni artistiche.
Saranno messe in mostra tutte le tappe del suo percorso umano e culturale, dalla giovinezza alla maturità, i luoghi che lo hanno ospitato, che lo hanno ispirato, in cui ha ambientato i suoi film, i libri e i romanzi, gli amori, gli articoli di giornale, le poesie, le battaglie da libero pensatore quale era.
L’accanimento della società perbenista e dei media dell’epoca nei suoi confronti fu totale: fu un uomo da demolire per la sua diversità e la radicalità delle sue idee.

Ci saranno anche i suoi disegni, gli autoritratti, i dipinti dei pittori contemporanei da lui menzionati in una poesia: Guttuso, Morandi, gli interpreti dei suoi film Sergio Citti, Ninetto Davoli, Anna Magnani e ancora documenti e testimonianze che chiariscono le sue molteplici attività.
Pasolini arriva a Roma e trova un universo a lui sconosciuto.
La città che non ha mai lasciato, la scoperta delle borgate diventano uno spazio di studio e di riflessione da dove nasceranno i soggetti dei suoi primi romanzi e dei suoi film. Roma è la sua musa, la sua immensa e assoluta ispirazione, e più di ogni altro è riuscito ad esprimere l’immagine della città nel periodo del boom economico e delle sue contraddizioni, con la poesia e l’arte.
Ebbe con Roma un rapporto conflittuale ma inscindibile di amore e odio, di attrazione e repulsione e mai di abbandono.
Vive e insegna a Roma che è osservata a fondo, ed è tutta da raccontare.
Conosce il tessuto umano delle periferie e del sottoproletariato urbano con la loro miseria, le loro pulsioni, la loro vita violenta.
Quella Roma vista con gli occhi affettuosi ed indulgenti dei suoi Ragazzi di vita, così nuda e palpitante vivrà scolpita nelle pagine della storia del cinema, nella narrazione poetica e ribelle dei suoi splendidi film, da Mamma Roma, ad Accattone, a Uccellacci e uccellini, film che esprimono con la crudezza del dialetto romanesco, a lui poco familiare, il senso di quel vivere drammatico; film riconosciuti dalla critica di grande valore etico e religioso per il sentimento di umanità e di pietà verso i deboli e i diseredati.
Chi visiterà la mostra sarà in grado di trovare il filo conduttore di una esistenza vissuta con grande passione e creatività, tra periodi di esaltazione, di gioia, di ansie e di dubbi, di fronte alla fatalità della vita. Il viaggio di Pasolini e il suo sguardo su Roma termina con le immagini del film Caro Diario di Nanni Moretti che arriva in Vespa all’Idroscalo di Ostia, luogo simbolo della sua morte.
