Al Campus Biomedico di Roma un focus sulle nuove terapie contro obesità

Secondo l'Osservatorio 2017 un italiano su 10 è obeso e le regioni più interessate dal fenomeno sono quelle del Centro Sud, con picchi del 14%. Unica eccezione il Lazio che, con una quota dell'8,6% si colloca tra le aree “virtuose”
AL CAMPUS BIO MEDICO DI ROMA UN INCONTRO SU DIETA E OBESITA': LA DIETA CHETOGENICA COME SVOLTA TERAPEUTICA

Il 29 Settembre si svolgerà una giornata di formazione dedicata alle VLCKD, Very Low Calory Ketogenic Diet, nella quale verranno illustrati i nuovi studi che evidenziano come un approccio dietetico mirato possa portare alla regressione non solo dell'obesità, ma anche delle malattie croniche ad essa connesse, come il diabete di tipo 2

Oggi l'obesità e le malattie ad essa correlata, come ipertensione e diabete di tipo 2, sono una delle “piaghe” della cosiddetta società del benessere. Sovralimentazione, scarsa attività fisica, cattive abitudini alimentari legate a un eccessivo consumo di grassi, zuccheri raffinati e carboidrati sono sicuramente i principali imputati. E se negli Stati Uniti si parla di una vera e propria emergenza sociale e sanitaria, visto che il 70% della popolazione è obeso, anche i dati italiani non sono rassicuranti. Le ultime rilevazioni Istat e dell'Osservatorio nazionale sulla salute (Osservasalute 2017) parlano chiaro: un Italiano su tre è in sovrappeso e uno su 10 è obeso grave. Le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone obese (Abruzzo 14,2%, Puglia 13,1% e Molise 12,4%,) rispetto alle regioni settentrionali, che mostrano i dati più bassi di prevalenza (obesità: PA di Bolzano 8,1%, PA di Trento 8,3% e Lazio 8,6%). Unica nota confortante: nel 2016 il Lazio è entrato a far parte delle regioni più virtuose in termini di prevalenza di persone obese.
E proprio a Roma, presso l'Università Campus Bio-Medico, il prossimo 29 settembre verranno presentati nuovi studi che sembrano individuare nella dieta chetogenica uno strumento fondamentale nella lotta contro l'obesità e il diabete di tipo 2.
Dieta chetogenica, nutraceutica e loro impiego terapeutico nella preparazione del paziente agli interventi di chirurgia bariatrica saranno i temi centrali della giornata, organizzata da NewPenta, azienda italiana di prodotti dietetici. A partire dalle ore 9,00 modereranno l'incontro la dottoressa Silvia Manfrini, responsabile UOS di Malattie Metaboliche e ricercatore presso il Policlinico Universitario di Roma, e la dottoressa Manon Khazrai, dietista e docente del corso di Laurea Magistrale in scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana presso l'Università Campus Bio-Medico. Tra i relatori, saranno chiamati a illustrare questo rivoluzionario approccio terapeutico il professore Giovanni Spera, professore ordinario di medicina Interna all'Università Sapienza di Roma e la dottoressa Simona Ferrero, dietologa e responsabile medico presso l'Auxologico Procaccini di Milano.
“I pazienti diabetici, – spiega la Dottoressa Simona Ferrero – da anni abituati a convivere con la malattia, spesso sono stupiti e non troppo fiduciosi nel successo di quella che in fondo è una terapia molto più semplice e meno invasiva di una terapia farmacologica o di un'operazione di chirurgia bariatrica. Eppure i risultati concreti, che arrivano da più parti del mondo, sono estremamente incoraggianti. Mi riferisco in particolare allo Studio DIRECT in Inghilterra (https://www.directclinicaltrial.org.uk/), che ha preso spunto da alcuni risultati di remissione o forte regressione del diabete dopo un grosso calo di peso ponderale in pazienti che avevano subito un intervento di chirurgia bariatrica”. Secondo l'esperta “Con un trattamento intensivo di tipo alimentare, sotto diretto controllo medico, esiste la possibilità di guarire definitivamente dal diabete”.
Secondo gli studi effettuati in Inghilterra e in parallelo negli stati uniti (presso la clinica Virta di San Francisco, California) l'impiego della dieta chetogenica VLCKD, very low calorie ketogenic diet, una dieta senza grassi e senza carboidrati che stimola la “chetosi”, ovvero un meccanismo naturale dell'organismo che si “attiva” per bruciare grassi quando si eliminano i carboidrati, coadiuvata dall'uso di Alimenti Funzionali che mantengono i livelli corretti di micronutrienti, ha portato in poche settimane a una regressione del diabete di tipo 2, quello legato all'insulino-resistenza, fino a farlo scomparire.
“Questo tipo di trattamento dietetico – prosegue la dottoressa – arriva da alcune osservazioni fatte su pazienti che, sottoposti a chirurgia bariatrica, sperimentano un calo ponderale molto rilevante. A seguito di questo calo si notava un miglioramento nelle condizioni del paziente dal punto di vista metabolico. Quindi si è immaginato di poter mimare questo tipo di effetto della chirurgia bariatrica, ovvero un calo di peso molto consistente attraverso una dieta chetogenica, una Very Low Calories Ketogenic Diet – VLCKD, inducendo un calo consistente del grasso, soprattutto a livello viscerale. Con trattamenti simili, anche se le esperienze sono diverse, si sono verificati i risultati anche negli Stati Uniti”.
“Visti gli esiti incoraggianti di questa terapia rivoluzionaria – commenta Giovanni Spera – ora l'attenzione è sull'Italia, dove i pazienti sono indubbiamente più esigenti in termini di qualità alimentare. La VLCKD potrebbe non solo cambiare la vita di molti pazienti, ma anche migliorare l'impatto del diabete sul nostro Sistema Sanitario Nazionale”.
Già nel 2015 l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito i requisiti che deve possedere una VLCD, sia per le quantità giornaliere delle proteine, dei carboidrati e dei lipidi, che per i micronutrienti (EFSA Journal 2015;13(1):3957).
Sempre nella giornata del 29 settembre, verrà presentato il metodo SAIP® (Sistema Alimentare Integrato Penta) un programma alimentare brevettato da NewPenta che si articola su 5 step il cui obbiettivo è rieducare il paziente ad una sana e corretta alimentazione. Il metodo SAIP® si basa essenzialmente sul principio che una riduzione dei glucidi e dei lipidi, associata al consumo quasi esclusivo di proteine di alto valore biologico, con un apporto di aminoacidi essenziali perfettamente equilibrati, permette di ridurre la massa del tessuto adiposo grazie al nuovo bilanciamento Insulina – Glucagone che si viene ad instaurare nell'organismo. Questa metodica, già ampiamente diffusa in Francia dalla metà degli anni '80 e consigliata da migliaia di medici, è stata usata quasi esclusivamente per il trattamento dell'obesità, ma oggi i campi di applicazione sono molteplici: può essere usata per l'adiposità localizzata come la cellulite, per il trattamento di dislipidemie e della sindrome metabolica, ha un'utile applicazione nel ritorno al peso forma post gravidanza e nel pre e post intervento di chirurgia bariatrica.
L'evento si svolgerà sabato 29 settembre dalle 9 alle 16 circa: Università Campus Bio-Medico di Roma di Via Álvaro Del Portillo 21 (Edificio 1 (Trapezio), | Sala T7).

 

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