Il Teatro Anfitrione di Roma si prepara ad alzare il sipario su una rappresentazione che promette di coinvolgere il pubblico con la sua fusione di verità e finzione: “Enrico IV” di Luigi Pirandello, adattato e diretto da Mino Sferra. Lo spettacolo si terrà dal 30 maggio al 1 giugno e vedrà sul palco Sferra nei panni del protagonista, accompagnato da un nutrito cast di attori, tra cui Daniela Cavallini e Stefano Dionisi. Questa nuova interpretazione dell’opera di Pirandello offre un’avvolgente esperienza metateatrale, capace di trasformare un dramma psicologico in un’ironica commedia.
La trama dell’opera e la nuova interpretazione di Sferra
L’opera “Enrico IV” è una delle più famose del celebre drammaturgo Luigi Pirandello e narra le vicende di un uomo che, a seguito di un incidente durante una cavalcata in costume storico, si convince di essere l’antico Imperatore germanico Enrico IV. Questo colpo di genio teatrale esplora il conflitto tra la realtà e l’immaginazione, un tema ampiamente presente nell’indagine pirandelliana dell’identità.
Mino Sferra, nella sua versione diretta e interpretata, ha scelto di porre l’accento sul dualismo tra follia e lucidità del protagonista, introducendo elementi di ironia che arricchiscono l’opera di una nuova dimensione. La regia di Sferra gioca sul rapporto tra l’attore e il personaggio, portando avanti il concetto di teatro nel teatro, tanto caro a Pirandello. Ciò permette al pubblico di riflettere sulla natura stessa della finzione scenica e sulla complessità dell’essere umano.
Cast e realizzazione scenica
A completare l’opera, vi è un cast talentuoso che contribuisce a rendere il dramma di Pirandello un’esperienza immersiva. Daniela Cavallini, Stefano Dionisi, Gabriele Marconi, Marco Masiello e molti altri portano avanti una rappresentazione corale dove ciascun personaggio diventa un tassello fondamentale per lo sviluppo della storia. Le musiche originali di Fabio Lombardi e i costumi curati da Raffaella Tirelli e Sara Scardovi aiutano a rapire il pubblico, trasportandolo indietro nel tempo.
L’abile scenografia di Salvatore Liistro offre un ulteriore strato di autenticità, trasformando il palcoscenico in un mondo a cavallo tra il presente e il passato, dove lo spettatore è costantemente invitato a domandarsi cosa sia reale e cosa non lo sia. Questo contributo alla messa in scena sottolinea ancora di più l’identità di un’opera che vive di riflessi e sovrapposizioni fra il vero e il rappresentato.
Significato e rilevanza dell’opera di Pirandello oggi
Il dramma di “Enrico IV”, pur essendo stato scritto nei primi del ‘900, contiene temi universali che risuonano con le problematiche contemporanee. La folle lucidità del protagonista diviene metafora dell’alienazione dell’individuo moderno, spesso in bilico tra i propri desideri e le aspettative sociali.
Come spiega Mino Sferra, l’opera diventa uno specchio dei conflitti interiori che ciascuno di noi vive quotidianamente. La follia di sentirsi qualcun altro, di indossare maschere diverse a seconda delle circostanze, è un concetto che Pirandello esplora con maestria. Sferra riesce a portare in scena un’interpretazione che unisce ironia e drammaticità, facendo sì che il pubblico non solo si immedesimi, ma si interroghi anche sul proprio ruolo nel grande teatro del mondo.
Info utili
“Enrico IV” con la regia di Mino Sferra sarà in scena al Teatro Anfitrione di Roma, situato in via di S. Saba 24, dal 30 maggio al 1 giugno. Gli spettacoli inizieranno alle ore 21:00 nei giorni del 30 e 31 maggio, mentre la replica del 1 giugno si terrà alle ore 17:30. Ulteriori informazioni sono disponibili online sul sito del Teatro Anfitrione.
(Fonte e immagine: Maresa Palmacci – Ufficio Stampa)