L’opera teatrale “La guerra di Baba Roga”, prodotta da Il viaggiatore dalla luna / Concentrico Factory, debutterà alla Fortezza Est di Roma dal 22 al 24 maggio 2025. Lo spettacolo, un monologo coinvolgente interpretato da Paolo Zaccaria, si ispira al libro “Noi, criminali di guerra” di Giuseppe Zaccaria. Attraverso un racconto potente e intimo, lo spettacolo esplora le atrocità della guerra dei Balcani, suscitando riflessioni sul passato, sul presente e su quanto i ricordi possano influenzare la nostra comprensione del mondo.
Un racconto emotivo e personale
“La guerra di Baba Roga” si distingue per la sua narrazione intima e personale, grazie alla interpretazione di Paolo Zaccaria, figlio del giornalista Giuseppe Zaccaria, il primo a documentare per conto di un quotidiano europeo le atrocità della guerra dei Balcani. La storia personale del protagonista si intreccia con le vicende drammatiche che hanno colpito l’ex Jugoslavia negli anni ’90. L’intento degli autori Antonio Careddu, Lorenzo De Liberato e Paolo Zaccaria è quello di scavare nei ricordi e nei miti per comprendere le dinamiche che possono portare alla crudeltà insita nell’uomo.
Lo spettacolo non si limita a una semplice messa in scena di ricordi lontani. Rappresenta un viaggio attraverso la memoria collettiva e personale, evidenziando come le esperienze vissute possano modellare la percezione degli eventi attuali. La narrazione si svolge tramite una voce unica che si divide in molteplici prospettive: quelle di testimoni, vittime e carnefici, cercando di ricomporre un passato frantumato nei racconti della storia.
La memoria come strumento di riflessione
Il monologo si muove con agilità tra ricordi personali e riferimenti storici, creando un ponte emotivo tra il passato e il presente. La rappresentazione scenica, pur essendo semplice, riesce a evocare diversi ambienti e situazioni, arricchendo il testo con una dimensione visiva che sostiene il racconto. La memoria diventa uno spazio fluido, che risveglia l’attenzione su avvenimenti che molti preferiscono dimenticare.
Attraverso la rielaborazione di esperienze personali e storiche, lo spettacolo invita il pubblico a riflettere sull’importanza del ricordo e sul ruolo che questo giocano nella costruzione di una coscienza collettiva. Un invito a non ignorare il passato ma a trarne insegnamenti fondamentali per comprendere il presente e costruire un futuro migliore. La scelta di portare sulla scena una storia intricata e profonda come quella della guerra dei Balcani sottolinea l’importanza di queste riflessioni nella contemporaneità, offrendo un’opportunità per un dialogo intergenerazionale.
L’arte come ponte tra storia e attualità
“La guerra di Baba Roga” rappresenta un esempio di come l’arte possa fungere da strumento di elaborazione storica e sociale. Il monologo utilizza il potente linguaggio teatrale per affrontare tematiche complesse come la violenza, la memoria e la responsabilità collettiva. Questi argomenti, affrontati con sensibilità e profondità, permettono di connettere le esperienze passate con le sfide del nostro tempo.
La rappresentazione alla Fortezza Est fa parte della stagione teatrale 2024/25 intitolata “Siamo Argento Vivo – Mutevoli, inquieti, imprevedibili”. Questa stagione propone un interessante mix di spettacoli che riflettono le trasformazioni sociali e culturali attuali. “La guerra di Baba Roga” si inserisce perfettamente in questo contesto, grazie alla sua capacità di esplorare le sfaccettature della natura umana e promuovere una comprensione più profonda delle nostre radici storiche.
Info utili
Lo spettacolo avrà luogo il 22, 23 e 24 maggio 2025 alle ore 20:30 presso la Fortezza Est, situata in via Francesco Laparelli, 62, a Roma, nel quartiere Tor Pignattara. Il costo del biglietto è di 12 euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare i numeri Whatsapp 329.8027943 o 349.4356219.
(Fonte e immagine: Eleonora Turco – Ufficio Stampa)