Dal 22 maggio al 14 giugno 2025, la Galleria Aquilani & Sons di Roma avrà il privilegio di ospitare “Materie”, una mostra personale dell’artista Beppe Madaudo. Curata da Diego Ferrante, l’esposizione offre una selezione di lavori recenti dell’artista palermitano, mettendo in luce la sua singolare abilità nel trasformare materiali brutti in esemplari opere d’arte.
Beppe Madaudo: un viaggio tra meticolosità e innovazione
La carriera di Beppe Madaudo è caratterizzata da un’energia creativa che affonda le radici sia nella tradizione artistica occidentale che nelle suggestioni orientali. Nato a Palermo nel 1950 e formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma, Madaudo ha coltivato un linguaggio pittorico unico, mescolando stili e tecniche di diversificate origini. Il suo esordio con il volume “Watanka”, premiato nel 1975 con il Yellow Kid d’oro come miglior disegnatore italiano, è stato solo l’inizio di un percorso in continua evoluzione.
Nel corso della sua carriera, Madaudo non ha mai abbandonato il fumetto, tornando più volte a questa forma d’arte. Tra le sue opere più significative, le incisioni all’acquatinta per il “Casanova” di Franco Maria Ricci e i fumetti “De Satyricon” e “Quadri di Divina Commedia”. Un’artista poliedrico, Madaudo ha saputo attraversare contesti culturali differenti mantenendo una voce unica e distintiva.
La mostra “Materie”: un dialogo con la materia
Nella mostra “Materie”, Madaudo esplora le potenzialità espressive dei materiali che seleziona con grande attenzione. L’uso di pigmenti severamente scelti, tessuti grezzi e foglia d’oro evidenzia il suo approccio rigoroso e la sua acuta sensibilità per le diverse reazioni che tali materiali manifestano. Ogni elemento scelto da Madaudo non fa solo parte dell’opera, ma ne costituisce l’essenza stessa, come se la pittura rivelasse aspetti nascosti della materia.
Un’opera emblematicamente rappresentativa di “Materie” è “13 luglio”, in cui la superficie craquelé provoca una serie di micro-rotture che creano una delicata trama tra visibile e invisibile. Madaudo, quindi, porta avanti la funzione antica della pittura di far accadere il mondo di nuovo, grazie alla relazione dinamica tra opera e sguardo dello spettatore.
Un ponte tra realismo e astrazione
Anche se il linguaggio di Madaudo si muove nell’ambito figurativo, le sue opere si distaccano dall’imitazione della realtà. Si avverte un realismo che si cura di scoprire le parti di ciò che nella realtà resta oscura e indecifrabile. Questo lo differenzia dal puro imitare il reale e spinge lo spettatore a interrogarsi su quello che osserva.
L’uso della foglia d’oro, seppur presente in numerose opere, è particolarmente significativo: non come elemento dominatore, ma come un modulatore di luce che stratifica ulteriormente la composizione, in un gioco di riflessi e trasparenze. Questo rende l’esperienza visiva di fronte alla pittura di Madaudo unica e immersiva, proponendo una connessione artistica viva e intensa tra pubblico e opera d’arte.
Info utili
Per coloro che desiderano visitare la mostra, l’inaugurazione avrà luogo il 22 maggio dalle ore 17:00 alle 21:00 presso la Galleria Aquilani & Sons, situata in via S. di Sebastianello 16b a Roma. L’esposizione sarà aperta fino al 14 giugno 2025, dal lunedì al sabato, con orario continuato dalle 10:00 alle 19:00. L’ingresso alla mostra è gratuito, offrendo a un vasto pubblico la possibilità di avvicinarsi al raffinato lavoro di Madaudo.
Per ulteriori informazioni, il pubblico può visitare on line il sito della Galleria Aquilani & Sons, oppure telefonare al numero + 39 06 4423 1389.
(Fonte e immagine: Erika Letizia Anna Ciancio – Ufficio stampa)