Il primo Report 2024 della Rete di Supporto per le Persone Sopravvissute a Tortura (ReSST) – presentato all’Accademia Lancisiana di Roma nel Giorno mondiale contro la tortura – fotografa 2.600 casi assistiti (63 % uomini, età media 31 anni). Il 65 % delle violenze è avvenuto nei Paesi di transito; le principali motivazioni sono estorsione (51 %), politica (24 %) e religiosa (7 %). Le torture fisiche (43 %) e psichiche (44 %) risultano quasi equivalenti; i responsabili sono soprattutto trafficanti (33 %) e pubblici ufficiali (28 %). Oltre 14 mila le prestazioni erogate: in testa le consulenze psicologiche individuali (43 %) e le visite di medicina generale (34 %). Il documento invoca un protocollo nazionale per l’identificazione precoce delle vittime e finanziamenti stabili per la riabilitazione.
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