<Nel panorama cinematografico italiano, emerge un’opera provocatoria che intreccia memoria storica e riflessione sociale contemporanea. Questo è il docufilm “La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri”, diretto da Samir, che sarà presentato in diverse città italiane a partire dal 19 maggio. Focus dell’opera è la rievocazione della grande emigrazione italiana in Svizzera dagli anni Cinquanta ai Settanta, con uno sguardo aperto sulle attuali dinamiche migratorie.
La storia dell’emigrazione italiana in Svizzera
La narrazione cinematografica di Samir si concentra su un fenomeno storico essenziale: l’emigrazione italiana in Svizzera tra gli anni Cinquanta e Settanta. Milioni di italiani, per lo più provenienti da contesti rurali o operai, abbandonarono il loro paese d’origine in cerca di un futuro migliore. È un racconto di fatica e speranze, spesso segnato da discriminazione e isolamento. Samir, attraverso materiali d’archivio e testimonianze dirette, intreccia storie personali e memorie collettive, per restituire un’immagine vivida di quell’epoca.
L’identità collettiva della classe operaia di quegli anni è il filo conduttore del racconto, un tempo caratterizzato da solidarietà e aspirazioni di cambiamento sociale. Quest’identità sembra essersi offuscata nel contesto moderno, dove il concetto di “classe operaia” è spesso sostituito dalla parola “stranieri”. Il docufilm mette in luce questa trasformazione semantica, evidenziando come le dinamiche sociali odierne siano mutate nel modo di percepire l’immigrazione.
Il confronto tra passato e presente
Il lavoro di Samir non è solo una ricostruzione storica, ma anche un invito a riflettere sul presente. Attraverso la narrazione, Samir esplora il paradosso di un’Italia che, da terra di emigrazione, si è tramutata in una nazione di immigrazione. Tuttavia, il paese sembra ancora faticare a riconoscere nei nuovi arrivati parte della propria storia.
“L’Italia di oggi si confronta con i migranti, che non costruiscono solo case, ma costringono a riflettere su chi siamo stati e cosa stiamo diventando”, afferma il regista. Un’opera che non si limita a raccontare, ma che si muove tra passato e presente, utilizzando la storia come strumento per interrogare l’identità contemporanea degli italiani e, in generale, degli europei.
L’importanza e la necessità del film
“La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri” è un film essenziale nel panorama cinematografico italiano ed europeo. La sua uscita sarà accompagnata da una serie di eventi speciali in tutta Italia, coinvolgendo attivisti, storici e attori. Il film è un esempio di come il cinema possa essere un mezzo potente per stimolare il dibattito pubblico su tematiche sociali.
Attraverso la voce narrante di Lino Musella e la partecipazione di figure come Toni Ricciardi e Yvan Sagnet, il docufilm si propone come un’opera che va oltre la semplice narrazione. È un invito all’azione e alla consapevolezza, una finestra su storie di resistenza e trasformazione. Samir conferma la sua capacità di raccontare il mondo con profondità, proponendo riflessioni attuali che risuonano con grande forza emotiva.
Info utili
Il docufilm sarà presentato a Roma il 22 maggio presso il Cinema Barberini, e proiettato in una serie di eventi nelle principali città italiane. Tra cui a Milano, Bergamo, Padova, Torino e Firenze. Gli eventi saranno l’occasione per discutere, dopo la visione, con il regista Samir e altri ospiti quali Yvan Sagnet e Toni Ricciardi, sulle tematiche affrontate.
(Fonte e immagine: Nicola Conticello, Marco Giovannone – Ufficio Stampa)