Domani interrogo

Domani interrogo

Domani interrogoQuando la protagonista di Domani interrogo (Marsilio), l’ultimo romanzo della scrittrice romana Gaja Cenciarelli, varca la porta della scuola dove ha accettato una supplenza di un anno, non sa che sarà l’inizio di una storia d’amore. 

Il suo compito andrà ben oltre l’insegnamento della lingua inglese. La pressore’ della 5° A di quella scuola romana di periferia, dovrà trovare un linguaggio con cui riuscire veramente a comunicare con gli studenti. “Da qui molti professori sono scappati dopo una settimana, lo sa?”, si sente chiedere mentre valuta la propria adeguatezza. Ma “la scuola è la scuola è la scuola” è il motto dell’insegnante, mentre per gli studenti sembra più un obbligo a cui si sottrarrebbero volentieri.
“A pressore’, n’è che po’ fa’ lezione in inglese, eh! Qua manco capimo l’italiano!”. Ed è allora che tra “i trogloditi” e lei, quella “strana”, incredibilmente scatta qualcosa. In quella “scuola di trincea”, dove “studente è sinonimo di spacciatore”, saranno gli scrittori inglesi a prendere la parola. Il Frankenstein di Mary Shelley spiegherà la paura del diverso; Orwell la sensazione di essere spiati; Joyce la libertà di pensiero. Piano piano nella classe 5° A si distinguono i singoli, come Sofia, con la sua “voragine di dubbi”; Francesco, innamorato, ma non ricambiato, di Alessandra; oppure Marco, studente-lavoratore che si addormenta sul banco.
La pressore’ però non sa mantenere il distacco da quella classe, ne fa una questione personale, e consapevole di non saper fare altrimenti, si chiede se sarà mai una brava insegnante. Non riesce proprio a pensarla come alcuni suoi colleghi: “Deve fregarsene, è solo uno studente. È qui per insegnargli l’inglese, non per proteggerlo.”
Invece per lei è troppo forte l’impulso di salvare i ragazzi di una generazione che sembra fatta di cristallo, pronta ad andare in frantumi a causa di fragilità, ansie e paure.
Come ogni storia d’amore, anche quella della pressore’ con la sua classe non risparmierà dolori e tradimenti. E se quella dell’insegnante è una professione o una missione, più che un dubbio per la donna è una domanda retorica.
È difficile accostare la pressore’ di questa scuola malandata e ai margini, al mitico professor Keating dell’Attimo fuggente. Lei si arrabbia, a volte non riesce a tenere la classe e le scappano delle parolacce. Sa che nessun professore è insostituibile per gli studenti, ai quali lei riesce però a regalare il dono prezioso del dubbio. Con una buona dose di cinismo, loro lo accolgono e lo rielaborano: “Pressore’, significa che non se dovemo beve tutto quello che ce dicono.”
Dissacrante, acuta e ironica, Gaja Cenciarelli, che insegna lei stessa inglese in un istituto di Roma, con Domani interrogo scrive una vibrante lettera d’amore alla scuola, certa che “nel momento preciso in cui un essere umano inizia a insegnare, il suo DNA si modifica.”

Gaja Cenciarelli è scrittrice e traduttrice. Vive e lavora a Roma.
Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri” e ha pubblicato, fra gli altri, Extra omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona 2006), Sangue del suo sangue (nottetempo 2011), ROMA. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe (Ventizeronovanta 2015), Pensiero stupendo (Lite Editions 2015). Per Marsilio, nel 2019 è uscito La nuda verità. Insegna lingua e letteratura inglese a Roma.

 

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