Lorenzo Musetti ha regalato al pubblico del Foro Italico una notte da ricordare. Sotto i riflettori del Centrale, il giovane talento azzurro ha sconfitto Alexander Zverev con un netto 7-6(1) 6-4, conquistando un posto tra i quattro migliori del torneo. E lo ha fatto con stile, con cuore, con quella classe tutta italiana che ci fa battere il petto.
Il primo set è stato un piccolo capolavoro di tenacia e intelligenza tattica. Zverev ha avuto quattro set point, tre consecutivi, ma Musetti non ha tremato. Li ha annullati uno dopo l’altro, e nel tie-break ha cambiato marcia: 7-1 secco, come un messaggio al mondo. Qui non si passa.
Nel secondo parziale, l’azzurro ha continuato a giocare con lucidità, togliendo tempo al tedesco e facendo impazzire il pubblico con le sue variazioni, i suoi rovesci a una mano e quella naturalezza che solo i grandi sanno mostrare nei momenti importanti. Quando ha chiuso il match, il boato del Centrale ha fatto tremare Roma.
E noi con lei.
Non è solo una vittoria tennistica. È una storia che si scrive davanti ai nostri occhi, con i colori caldi di una sera di maggio e il suono ruvido del boato di uno stadio che si riconosce in un ragazzo elegante e indomito.
Perché vedere un italiano in semifinale agli Internazionali d’Italia, sul nostro campo, nel nostro torneo, fa bene al cuore. Fa bene al tennis. Fa bene a un Paese intero che si riconosce in questo ragazzo elegante e coraggioso.
Ora lo attende una sfida stellare contro Carlos Alcaraz. Ma con questo Musetti, tutto è possibile. E Roma sogna ad occhi aperti.