- Cosa: “Salvador Dalí: dialoghi sull’arte”, ciclo di conferenze gratuite.
- Dove e Quando: Sala Rebecchini, Palazzo Sciarra Colonna (Roma) e streaming. Dal 3 dicembre 2025 al 21 gennaio 2026.
- Perché: Per scoprire come il maestro catalano univa psicanalisi, tradizione classica e avanguardia scientifica.
La capitale continua a celebrare uno dei geni più eclettici del Novecento. Mentre la grande mostra ospitata a Palazzo Cipolla prosegue il suo successo di pubblico, il Museo del Corso amplia l’offerta culturale lanciando un ambizioso public program. Non si tratta solo di ammirare le opere, ma di comprenderne la genesi filosofica e intellettuale. Da mercoledì 3 dicembre prende il via Salvador Dalí: dialoghi sull’arte, un ciclo di incontri pensati per approfondire la figura dell’artista catalano ben oltre i celebri orologi molli o i baffi iconici.
L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Roma, trasforma gli spazi di Palazzo Sciarra Colonna in un’agora moderna. Qui, storici dell’arte, curatori internazionali e comunicatori scientifici si alterneranno per dissezionare la poetica di Dalí. L’obiettivo è offrire al pubblico, gratuitamente, chiavi di lettura inedite che spaziano dalla reverenza per i maestri del Rinascimento all’ossessione per le scoperte scientifiche, confermando la missione del Polo Museale come luogo di partecipazione attiva e inclusiva.
La tensione eterna tra Rivoluzione e Tradizione
Il primo appuntamento, previsto per il 3 dicembre, affronta il cuore pulsante della poetica daliniana: la dicotomia tra il desiderio di infrangere le regole e la necessità di appartenere a una storia. Lucia Moni, della Fundació Gala-Salvador Dalí e co-curatrice della mostra romana, guiderà il pubblico attraverso questa dialettica mai risolta e per questo estremamente vitale.
Spesso si commette l’errore di considerare le avanguardie storiche come una rottura netta e irreversibile con il passato. Nel caso di Dalí, tuttavia, la realtà è ben più sfumata. L’incontro metterà in luce come, dopo gli anni della formazione influenzati potentemente da Pablo Picasso, Dalí abbia compiuto una sorta di “ritorno all’ordine” molto personale. La sua maturità artistica, infatti, è segnata da un dialogo costante con i giganti della pittura europea. Non si può comprendere appieno il surrealismo di Dalí senza riconoscere nelle sue tele l’eco della luce di Vermeer, la composizione di Raffaello o la pennellata di Velázquez. La “rivoluzione” di Dalí, dunque, non è distruzione, ma una rielaborazione onirica e paranoica di una tradizione solidissima.
Decostruire per rinascere: l’arte nell’era della psicanalisi
Il secondo incontro, in calendario per il 17 dicembre, alza il velo sulle dinamiche più interiori e intellettuali dell’artista. A condurre questo viaggio sarà Claudio Strinati, figura di spicco della divulgazione storico-artistica e Segretario Generale dell’Accademia di San Luca, affiancato dalla storica dell’arte Victoria Noel Johnson. Il focus si sposterà sulla capacità di Dalí di incarnare un nuovo equilibrio tra la decostruzione della forma e la rinascita della pittura figurativa.
In questo appuntamento, il confronto si allargherà alle influenze della modernità. Dalí non era un pittore isolato nella sua torre d’avorio, ma un uomo del suo tempo, profondamente toccato dalle rivoluzioni del pensiero del XX secolo, prima fra tutte la psicanalisi freudiana. Strinati e Johnson analizzeranno come l’artista sia riuscito a fondere l’innovazione concettuale con una tecnica pittorica che, paradossalmente, guardava ai maestri antichi per rappresentare le nuove inquietudini dell’inconscio. Verranno esplorate le similitudini e le sfide a distanza con altri contemporanei, come Picasso, delineando il profilo di un artista che ha saputo navigare tra le correnti del modernismo senza mai perdere la propria bussola estetica.
Quando il genio incontra la scienza
A chiudere il ciclo, il 21 gennaio 2026, sarà un appuntamento che promette di svelare il lato forse meno noto, ma più visionario, del maestro catalano. Carme Ruiz González tornerà a dialogare con il pubblico, questa volta insieme al comunicatore scientifico Vincenzo Napolano, per esplorare il rapporto tra Dalí e la scienza.
Lungi dall’essere refrattario al progresso tecnologico, Dalí era un avido osservatore delle scoperte scientifiche del suo tempo. Dalla fisica quantistica alla struttura del DNA, ogni nuova rivelazione sul funzionamento dell’universo trovava un’eco nella sua produzione artistica. L’incontro Salvador Dalí e la Scienza: tra Genio e Visione dimostrerà come l’artista riuscisse a tradurre concetti astratti e complessi in immagini simboliche di straordinaria potenza visiva. Arte e scienza, due mondi apparentemente distanti, trovano in Dalí una sintesi perfetta, uniti dalla medesima tensione verso l’infinito e l’ignoto.
Info utili
- Ingresso: Libero fino a esaurimento posti.
- Prenotazione: Consigliata tramite il sito ufficiale del Museo del Corso.
- Luogo: Sala Rebecchini, Palazzo Sciarra Colonna, Via Minghetti 22, Roma.
- Modalità: In presenza e in streaming sui canali social del museo.
- Orario: Inizio conferenze alle ore 18:00.
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