Patti Smith ha proposto un nuovo modo di fare rock ed il suo essere donna ha, senza dubbio, avuto un suo peso non indifferente. Prima della “sacerdotessa” c’era stata un’altra donna, Janis Joplin, a proporre rock con grande energia e calore, tuttavia il suo triste epilogo ha stroncato una carriera, che poteva essere ancor più bella. La Smith, invece, ha superato momenti parecchio difficili come, ad esempio, la morte del marito e di alcuni amici, eventi accaduti nei primi anni ’90. Questa donna continua a proporre la sua musica, a pubblicare album nuovi ed a fare concerti. La “sacerdotessa” è sempre qui, come testimonia la sua ultima fatica discografica “Banga”.
Dopo una lunga pausa pubblica, nel 1988, “Dream of Life”, che contiene uno dei singoli di maggior successo della sua carriera, ossia “People Have the Power”, un vero e proprio inno alla democrazia. Successivamente, registrerà altri album che, tuttavia, non riusciranno mai ad ottenere lo stesso consenso di quelli degli anni ’70. Gli anni passano anche per lei, ma ciò non vuol dire addio al palco ed al contatto col pubblico. Non smetterà, infatti, di intraprendere tour mondiali o di collaborare con altri artisti (ricordiamo la sua partecipazione all’album del 1996, “New Adventures in Hi-Fi”, dei R.E.M., guidati dall’amico Michael Stipe).
L’ultimo album di inediti risale, invece, a giugno 2012 e si intitola “Banga”. Siamo lontani dalle sonorità rock dei primi lavori, ma la carica poetica rimane intatta. Ci sono diversi omaggi, ad esempio quelli al cantautore canadese Neil Young, ed all’attore americano Johnny Depp. Per non parlare poi dei tantissimi musicisti che hanno collaborato alla realizzazione dell’album (Lenny Kaye, Tom Verlaine, Jack Petruzzelli, ecc…). Tanti hanno definito “Banga”, come il miglior lavoro della Smith dopo “Dream of Life”. Un gradito ritorno, quindi, anche dal punto di vista live; questo perché l’artista americana è pronta per un nuovo tour. Patti Smith arriverà nella Capitale, il 20 luglio 2012 (ore 21), nell’ambito della rassegna “Luglio suona bene”, in corso all’Auditorium Parco della Musica. C’è attesa nell’ascoltare dal vivo brani recenti come “Amerigo” (riferimenti al celebre esploratore Amerigo Vespucci), “This Is The Girl” (dedicata alla scomparsa di Amy Winhehouse) e “Nine” (per l’amico Johnny Depp). Non mancheranno certamente i classici, che hanno fatto di Patti Smith la “sacerdotessa del rock”.
Che senso può avere, oggi, una figura come quella della Smith? Questa donna sembra distante da qualsiasi contesto contemporaneo e fuori dai crudi meccanismi dell’industria discografica, così piena di compromessi e legata agli spietati meccanismi del marketing.
Patti Smith, è bene ricordarlo, ha una missione da portare avanti. Come la sacerdotessa Pizia, anche lei deve continuare a pronunciare gli oracoli, in nome di quella divinità troppo spesso collocata in un angolo, la poesia. Il mondo ha bisogno di poesia e Patti Smith è qui per ricordarcelo ancora.
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