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Watermap: una mappa dell’acqua potabile nel centro di Roma

fontana_barcacciaAnche i bambini lo sanno: bere molta acqua fa bene, senz'acqua non c'è vita. Molte volte, la presenza di acqua fa la differenza tra ricchezza e povertà, tra chi vive e chi muore. Basti ricordare che più di un miliardo di persone nel mondo soffre la mancanza d'acqua potabile e ne muore per le cause dirette ed indirette. E per assurdo, laddove l'acqua è presente naturalmente, sgorgando abbondante da fontane e fontanelle, si preferisce consumare quella imbottigliata. Purtroppo, anche Roma contribuisce ad incrementare il commercio dell'acqua minerale, nonostante la sua rete idrica eroghi ogni giorno, e gratuitamente, più di un milione e mezzo di metri cubi d'acqua potabile, la cui qualità viene monitorata e verificata dal Comune di Roma. Infatti, la legge 90/83/CE prevede che gli acquedotti di tutte le città vengano sottoposti con elevata frequenza ad una serie di rigorosi controlli, che garantiscono la rispondenza ai requisiti di sicurezza. In particolare, recita la legge, le acque "non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la umana".

Su queste premesse nasce Watermap, un progetto pilota che si rivolge ai "romani de' Roma" ma anche ai turisti, quelli che ad agosto gremiscono le strade del centro e che, per non soccombere alla canicola agghiacciante della città, sono spesso costretti ad acquistare bottigliette d'acqua minerale a caro prezzo.
fontana_barberiniA fronte di recenti potenzialmente dannosi per l'economia cittadina, come la privatizzazione dell'acqua potabile ed i malcelati atti di terrorismo psicologico, onore a chi tenta di promuovere un progetto socialmente utile. Ora, un gruppo di romani "volenterosi" ci riprova, cercando di diffondere lo slogan "Acqua di Roma, buona da bere" sfruttando una commistione di canali. Attualmente la mappa delle fonti è disponibile sul sito internet ufficiale (http://www.watermap.it/download.php), ma a breve lo sarà anche su Google Maps e in AppStore, sottoforma di applicazione per iPhone. Non ultimo, c'è il supporto di un tam-tam di enorme risonanza mediatica sui social network (in questo caso Facebook). Inoltre, è intenzione degli ideatori distribuire la mappa gratuitamente nei luoghi della città dove c'è maggiore passaggio di persone: stazioni, aeroporti, alberghi, metropolitane e siti turistici.
fontanaapiL'obiettivo dichiarato della "Energie Healthness Concept", la società che ha proposto l'iniziativa, è quello di "mappare" le fontanelle del centro di Roma, incluse quelle famose. Non mancano infatti fontane celeberrime come quella di Piazza di Spagna, la Barcaccia, e quella di Trevi, celebrata anche da film immortali come "La Dolce vita"…
Oltretutto, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, bere dal rubinetto e dalle fontanelle può favorire un cospicuo risparmio rispetto al consumo di acque minerali (mediamente, un litro di acqua in bottiglia costa almeno 35 centesimi, contro i 2 di quella del rubinetto). Queste ultime, sono imbottigliate direttamente presso giacimenti la cui qualità è tenuta costantemente sotto controllo. Le acque comunali sono invece sottoposte ad un delicato e difficile processo di potabilizzazione, volto ad eliminare qualunque sostanza inquinante, tossica o nociva per la salute umana. Sul blog del sito (http://www.watermap.it/blog/?p=24) sono addirittura indicati alcuni accorgimenti per minimizzare lo sgradevole sapore di disinfettanti come il cloro, che potrebbe talvolta indurre (o scusare…) l'utente ad acquistare acqua minerale.
Per avere prova di quanto ci sia bisogno di diffondere un progetto come questo, basta contare quante marche e sottomarche campeggiano nel reparto "acque minerali" dei supermercati. Qualcuno di buona volontà lo ha fatto, e ne ha trovate più di 300 solo in Italia. Non limitiamoci all'acqua, pensiamo al fatto che per produrre le bottiglie (quasi sempre di plastica) c'è bisogno (anche) di petrolio; e per finire, una volta esaurite, le bottiglie vengono scartate e quasi mai riciclate (altro argomento su cui si potrebbe scrivere una enciclopedia), con un impatto ambientale difficilmente calcolabile. Una stima di Legambiente del 2006 parla di diverse centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio utilizzato e di gas serra emessi, compresi quelli necessari per il trasporto su strada delle casse, tra cui anidride carbonica e svariati polietileni. Nei casi più fortunati, le ritroviamo per le strade o nelle discariche a cielo aperto; nei peggiori, ne fanno le spese fiumi, mari, boschi. Sapete…quei posti dove teoricamente dovrebbe dominare la natura e la sua purezza, quei posti dove i nostri figli vorranno probabilmente continuare a fare il bagno o una passeggiata di salute…

Anche su EZ Rome, fin dall'estate del 2008, è possibile consultare la mappa di alcune fontanelle della nostra città e siamo contenti che finalmente ci sia un fiorire di progetti sulla stessa lunghezza d'onda.

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