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La Fontana della navicella, una meraviglia sul colle Celio

Navicella_fontana_celioRisale all’incirca alla fine del secondo decennio del XVI secolo la realizzazione della attuale Fontana della Navicella, presumibilmente ad opera del Sansovino. Situata su un piedistallo con l’emblema mediceo del Papa che ne aveva commissionato il restauro (Leone X, 1513 – 1521), la scultura si trova al centro della piazza davanti alla Basilica di S. Maria in Domnica (anche nota come Santa Maria della Navicella o in navicula).

La Fontana, in travertino e marmo bianco, è probabilmente ispirata al tentativo di riproduzione di una galera in miniatura, tipica imbarcazione di epoca romana, posta nella stessa posizione attuale. Trasformata in fontana solo dopo moltissimi anni dalla sua realizzazione, la scultura venne utilizzata per moltissimi anni per soli scopi ornamentali, non essendo presenti acquedotti che raggiungessero il colle Celio. Solamente nel 1931, tramite un ramo secondario dell’Acquedotto dell’Acqua Felice, l’acqua raggiunse la zona e con l’occasione la fontana fu anche restaurata.

Durante i lavori, sotto la “Navicella” venne aggiunta al livello della strada una vasca ovale, con il fondo ornato da un mosaico con imbarcazioni e pesci. L’orientamento attuale, inoltre, è differente rispetto a quello iniziale, che rivolgeva la poppa in direzione del porticato della Chiesa e la prua, con la caratteristica rappresentazione della testa di un iroso cinghiale, orientata verso il centro di Roma. Il getto d’acqua esce dal ponte centrale zampillando verso l’alto, scorrendo lungo le fiancate della barca ed arrivando dopo un breve salto nella sottostante piscina.

Il passato della Fontana è in bilico tra storia e varie leggende. Una di queste narra che i marinai della flotta romana stanziati a Capo Miseno, i quali risiedevano nei quartieri cosiddetti Castra misenatium, nei pressi del Celio, abbiano voluto la realizzazione di una scultura marmorea a forma di barca, offrendola poi come ex voto alla dea Iside per chiederle protezione durante la navigazione. Una seconda leggenda attribuisce l’offerta alla dea da parte dei militari residenti nei cosiddetti Castra peregrina, destinati all’alloggio dei soldati di passaggio in città. Qualunque sia la “leggendaria verità”, la storia ha visto andare perduta durante il Medioevo la scultura originale, alcuni resti della quale furono ritrovati nei primi anni del XVI secolo. Fu allora che Leone X, impegnato in un’opera di complessiva riqualificazione di tutta la città (che stava uscendo da un periodo oscuro che vide anche il Sacco di Roma per mano dei lanzichenecchi spagnoli) e contemporaneamente nella realizzazione della mastodontica Basilica di San Pietro (iniziata dal precedente Papa Giulio II all’inizio del XVI secolo e proseguita attraverso quasi due secoli), fece costruire una copia dell’opera ad Andrea Sansovino e la fece sistemare davanti all’ingresso della Chiesa.

La “navicella” è attualmente protetta da un circuito di telecamere. La videosorveglianza è stata decisa dal Comune di Roma dopo l’ennesimo scempio perpetrato ai suoi danni lo scorso marzo, quando alcuni ladri avevano cercato di rubare, su commissione di un collezionista francese, la testa di cinghiale della scultura. Nonostante la porzione di prua asportata dai ladri sia stata recuperata dai Carabinieri lo scorso maggio, l’opera maldestra dei malviventi aveva danneggiato nuovamente la fontana. Per questo motivo, e per evitare ulteriori tentativi di furto (altri due nel 2005 e nel 2007), sono state recentemente installate nelle immediate vicinanze alcune videocamere come deterrente di ulteriori atti vandalici.
I lavori di restauro, che si sono susseguiti negli anni per arginare il logorio delle intemperie e del tempo ed i danneggiamenti derivanti dall’opera di sciacalli dell’arte, sono stati costosi ma davvero efficaci. La scultura campeggia orgogliosa e meravigliosa sul Colle Celio ed il destino sembra volerle donare una lunga storia artistica.

È possibile arrivare facilmente alla Fontana utilizzando i mezzi pubblici, con una breve passeggiata dalla fermata metro B Colosseo o tramite gli autobus numero 81 e 673. Sarà l’occasione per visitare anche la splendida Basilica di Santa Maria in Domnica, antistante alla Fontana.

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