“Per amore di una donna”, il nuovo film diretto da Guido Chiesa, si appresta a fare il suo debutto nelle sale cinematografiche italiane. Vincitore del premio per il miglior film al concorso “Per il Cinema Italiano” del Bif&st 2025, il film si prepara a coinvolgere il pubblico grazie a una storia intrigante e stratificata. La pellicola, prodotta da Colorado Film e Vivo film con Rai Cinema e il sostegno del MIC, narra una complessa vicenda che si sviluppa tra il presente e il passato, toccando temi universali come l’amore e la ricerca della verità.
Una storia che connette tempi e luoghi diversi
Il film si snoda attraverso due linee temporali e geografiche ben distinte. Negli anni ’70, Esther, un’inquieta quarantenne americana, riceve una lettera che la costringe a intraprendere un viaggio in Israele. Alla morte della madre, Esther scopre di dover trovare una donna vissuta negli anni ’30 in Palestina sotto mandato britannico, che sembra essere il custode di un segreto destinato a sconvolgere la sua vita. Questa ricerca porterà Esther a incontrare Zayde, un professore con un passato ingombrante che la aiuterà a ricostruire i frammenti di una storia dimenticata.
Parallelamente, il film ci trasporta negli anni ’30, in un villaggio di coloni in Palestina. Qui, l’arrivo della giovane Yehudit altera la quotidianità del contadino Moshe e di altre figure maschili, scatenando una saga amorosa dalle conseguenze inaspettate. Questa narrazione intrecciata tra passato e presente non solo permette di esplorare storie individuali, ma invita anche a riflettere su questioni più ampie come l’identità e il patrimonio culturale.
Intrecci amorosi e verità nascoste
Guido Chiesa, insieme a Nicoletta Micheli, è autore della sceneggiatura che esplora i legami tra due donne apparentemente distanti nel tempo e nello spazio. Yehudit, personaggio centrale del villaggio degli anni ’30, introduce una dinamica di cambiamento nel tessuto sociale della comunità attraverso le sue relazioni con Moshe, il sognatore Yaakov e il commerciante Globerman. Questi intrecci amorosi portano a galla segreti che ridefiniscono le vite di coloro che li vivono.
D’altro canto, Esther percorre un sentiero di scoperta personale, ispirato dalla narrazione di Meir Shalev, uno dei più illustri autori della letteratura israeliana. La sua indagine sul passato di Yehudit è un viaggio simbolico in cui il passato diventa chiave per comprendere il presente. Nei loro sforzi, Esther e Zayde non solo svelano la verità sugli eventi passati, ma scoprono anche qualcosa di più profondo su loro stessi e il loro posto nel mondo.
Un film tra sogno e realtà
“Per amore di una donna” non si limita a raccontare una storia d’amore o un mistero da risolvere; il film di Guido Chiesa esplora questioni esistenziali che attraversano il tempo e lo spazio. La regia utilizza il potere narrativo del cinema per indagare il complesso mosaico delle emozioni umane, dove il confine tra realtà e sogno si assottiglia e le storie personali diventano universali.
Tra i temi principali emerge la considerazione dell’amore come forza unificante che connette culture diverse, cancellando le distanze tra passato e presente. Attraverso le vicende di Esther e Yehudit, Chiesa offre una riflessione sull’importanza dell’empatia e della comprensione reciproca in un mondo sempre più frammentato. Il film, pur non affrontando esplicitamente questioni politiche, suggerisce come l’amore possa fungere da ponte tra le divisioni e le conflittualità del nostro tempo, invitandoci a riconoscere il valore dell’interconnessione umana.
Info utili
“Per amore di una donna” sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 29 maggio, distribuito da Fandango. Il film ha una durata di 117 minuti. Nel cast, tra gli altri, figurano attori del calibro di Mili Avital, Ana Ularu, Ori Pfeffer, Alban Ukaj, Marc Rissmann e molti altri. La produzione è stata curata da Colorado Film e Vivo film, con la collaborazione di Rai Cinema e il supporto del MIC – Direzione Generale Cinema ed Audiovisivo.
(Fonte e immagine: REGGI&SPIZZICHINO Communication)