L’estate romana si apre con un evento artistico da non perdere: la mostra “Oltre, altrove”, che verrà inaugurata il 3 luglio 2025 presso la Fondazione Marco Besso a Largo di Torre Argentina. Curata da Maria Teresa Padula, questa esposizione riunisce le opere di quattro promettenti artisti: Giulia Barone, Elena Cecconi, Gianmarco Savioli e Gabriele Siniscalco. Ogni opera rappresenta un viaggio visivo oltre i confini del presente, invitando il pubblico a riflettere su temi evocativi.
Un’immersione oltre il tempo e lo spazio
“Oltre, altrove” non è solo una mostra, ma un’esperienza che trasporta i visitatori al di là dei limiti convenzionali del tempo e dello spazio. La Fondazione Marco Besso, già di per sé un luogo intriso di storia, ospita le opere di quattro artisti emergenti, tutti ex-allievi del corso di Decorazione della Prof.ssa Maria Teresa Padula dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Ogni artista, attraverso il proprio medium espressivo, dialoga con le memorie della fondazione e delle vite passate che la abitano.
In particolare, Giulia Barone mette in scena una performance che sfida il presente, mentre Elena Cecconi utilizza un’installazione video per evocare le figure di Marco Besso e di suo figlio Salvatore, un’anima giovane portata via prematuramente dalla storia in Cina. Gabriele Siniscalco espande questo dialogo con disegni che ricreano atmosfere cinesi sulle finestre, mentre Gianmarco Savioli offre una riflessione tangibile sulle memorie familiari attraverso un’installazione unica.
Il percorso curatoriale di Maria Teresa Padula
Maria Teresa Padula, con la sua esperienza e visione, funge da guida in questa esposizione che non si limita a presentare opere, ma facilita un incontro profondo e meditativo con il passato. La sua curatela mette in risalto l’importanza del contesto storico della Fondazione Marco Besso, un luogo in cui passato e presente si fondono armoniosamente. Il suo lavoro permette agli spettatori di percepire la presenza ineffabile delle figure storiche di Marco e Salvatore Besso, portando alla luce la loro eredità attraverso l’arte.
La Padula ha scelto consciamente i suoi ex-studenti, oggi artisti affermati, per portare avanti un dialogo con il mondo moderno. Le loro opere sono un ponte tra l’epoca in cui la Fondazione è stata un centro dinamico di pensiero e l’attuale vibrante scena artistica di Roma. Tale scelta sottolinea come l’arte possa superare le barriere del tempo, unendo generazioni diverse in un’unica esperienza condivisa.
L’importanza delle arti visive nella narrazione del tempo
Nel contesto di “Oltre, altrove”, l’arte visiva diventa uno strumento potente per esplorare ciò che spesso rimane inespresso dalla parola scritta o parlata. Le opere dei quattro artisti non sono mere rappresentazioni statiche, ma evocazioni di un’assenza che si fa presenza, una traccia che si rende visibile nei luoghi vissuti intensamente dagli spiriti del passato.
Questa mostra invita il pubblico a riflettere non solo sulle rappresentazioni artistiche, ma su quanto le arti visive possano cogliere l’ineffabile, ciò che le parole non riescono a comunicare. L’arte diventa così un veicolo per l’esplorazione di memorie, emozioni e storie che trascendono il tempo. In un’epoca come la nostra, dove l’istantaneità sembra governare la percezione del mondo, “Oltre, altrove” ci ricorda l’importanza di fermarsi per ascoltare i sussurri del passato.
Info utili
La mostra sarà accessibile dal 4 al 18 luglio 2025. Le visite alla Fondazione sono possibili dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30, con prenotazione obbligatoria sul sito della fondazione entro le ore 12 del giorno precedente la visita. L’inaugurazione del 3 luglio richiede anch’essa una prenotazione attraverso il sito dedicato.