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La Roma di Michelangelo Buonarroti ai Musei Capitolini

michelangeloarchitetto_1Una delle mostre più attese di questa stagione espositiva che celebra uno dei più grandi artisti mai esistiti al mondo: Michelangelo Architetto a Roma ai Musei Capitolini.

Realizzare una mostra su Michelangelo Buonarroti è una impresa coraggiosa e difficile per diversi motivi. Prima di tutto perché Michelangelo è forse uno degli artisti più conosciuti a livello mondiale. Secondo perché è stato detto molto, è un artista molto studiato in cui ormai è difficile trovare dei nuovi punti di vista su cui porre l’attenzione.
Terzo per il tipo di lavori che sono presentati nell’esposizione romana: i progetti architettonici che il Buonarroti realizzò per Roma.
Sono opere che non possono essere commentate, non possono essere valutate, come si può scrivere una recensione su una mostra che espone il modus operandi di Michelangelo? Queste parlano da sole perché offrono Roma, perché buona parte degli edifici architettonici che ha la nostra capitale, furono realizzati da lui.

michelangeloarchitetto_2I nostri monumenti più famosi sono opera del Buonarroti, edifici celebrati dai poeti, dai viaggiatori e perché no, più recentemente da moltissimi cantanti, che sono per i romani una identità così forte, dentro la loro anima. Questi li ha realizzati un architetto che non era romano, ma che ha amato così tanto la capitale da lasciare ai posteri i più grandi capolavori dell’umanità.
Pensare che lui non si sentiva architetto «Reazioni di resistenza e di opposizione avrebbero accompagnato tutta la sua successiva attività architettonica. “Non sono architector” scriveva egli ancora negli anni quaranta su un foglio con dettagli architettonici. Per Michelangelo appare decisivo il momento del condizionamento esterno. Che Paolo III lo avesse indotto ad assumere la guida del cantiere di San Pietro “contra mia voglia, e con grandissima forza”, lo dichiarerà egli stesso molto più tardi in una lettera a Vasari» (Christof Thoenes, contributo estratto dal catalogo).
Michelangelo si sentiva molto più a suo agio, nelle altre due arti in cui si “dilettava” la pittura e la scultura. In questi due campi ha fatto per la capitale, delle opere che è il caso di dire titaniche, sia per le loro dimensioni, ma anche per i tempi di esecuzione. Dagli affreschi della Cappella Sistina, con la volta e il Giudizio Universale, alla Tomba di Giulio II a San Pietro in Vincoli, che per il sommo artista fu una vera e propria “rogna”. Non avete idea di quante volte ha cambiato il progetto, quanti problemi ci sono stati intorno a questa opera, quanti ripensamenti. Ma questo era un atteggiamento tipico, non solo di Michelangelo, ma caratteristico delle personalità geniali come la sua, menti irrequiete costantemente in evoluzione e mai soddisfatte.
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«In Michelangelo è certamente difficile distinguere il progetto dall’esecuzione. . .attua un processo creativo complesso e sovente intralciato la cui comprensione è ardua. Basandosi sull’idea del “non finito” si è spesso pensato che ci fosse nel maestro una specie di insuperabile limite interiore che gli impedisse di estrarre in maniera ottimale la forma dall’inerte, così come egli sarebbe stato immancabilmente in grado di fare secondo un percorso. . .individuata nella fase progettuale e poi portata a compimento». (Claudio Strinati)

La mostra è suddivisa in 17 sezioni per un totale di 105 opere che permettono di ripercorrere la sua attività romana in due periodi cruciali in cui Michelangelo visse a Roma tra il 1505 e 1516 e dal 1534 al 1564.
Il punto forte dell’esposizione sono i disegni michelangioleschi 30 opere autografe di proprietà di Casa Buonarroti, Si tratta sia studi sull’antico che idee per i suoi progetti.

Testimonianze uniche della maestria del sommo artista molti dei quali realizzati con la sanguigna (un particolare tipo di matita di color rosso) che fanno vedere la forza creativa ma allo stesso tempo fortemente analitica della sua mano.

michelangeloarchitetto_4«. . .Michelangelo  recuperò lo studio dei monumenti romani, nonché di certe architetture bramantesche, obbligatorio per gli architetti della sua generazione. Lo stile dei disegni è secco, oggettivo, rivolto alla fedeltà; se essi tuttavia non appaiono noiose copie, ciò è dovuto al fatto che l’autore sapeva esattamente ciò che voleva. Non si curava di misure e proporzioni – non troviamo né numeri né segni di compasso su questi fogli – e nemmeno della grammatica degli “ordini”, bensì dell’interazione tra pesi e sostegni e del potenziale energetico che essi contenevano».(Christof Thoenes, contributo estratto dal catalogo)

Qui arriviamo al punto, il fatto che la mostra romana presenta, come elemento forte i disegni, limita in qualche modo il pubblico a cui è destinata.
Perché è inutile negarlo, i disegni interessano gli appassionati, chi è del settore, chi ha studiato arte o architettura e ha un bagaglio tecnico in grado di comprenderne a pieno il valore. D’altronde è stato scelto di mostrare l’architettura di Michelangelo e non si potevano certo esporre gli edifici! Ecco che ritorniamo alla coraggio di questa mostra, che ha regalato un altro contributo importante per la storiografia artistica.

Se si voleva fare una esposizione per celebrare il grande artista, la scelta dello spazio espositivo non poteva che essere quello deciso e non poteva che essere fatta a Roma.
Perfetta quindi la scelta dei Musei Capitolini, la cui piazza fu una delle opere di Michelangelo a Roma.
michelangeloarchitetto_6Al di là di questo, per chi è di Roma, per chi viene in viaggio nella capitale, una visita alla mostra ne vale comunque la pena. Dopo aver tentato di comprendere i disegni non vi resta che andare a vedere di persona, il risultato finale del Buonarroti. Andate a San Pietro e ammirate il “cupolone”, uscite dai Musei Capitolini e gustatevi Piazza del Campidoglio, ma soprattutto godetevi quello che Michelangelo ci ha lasciato.

Scheda Tecnica:
Michelangelo Architetto a Roma
Roma, Musei Capitolini
, Palazzo Caffarelli, Piazza del Campidoglio
Dal 6 ottobre 2009 al 7 febbraio 2010

Dal martedì alla domenica ore 9.00 – 20.00. Ingresso consentito fino alle 19
24 e 31 dicembre 9.00-14.00. Ingresso consentito fino alle 13
Giorni chiusura: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio
Biglietti Ingresso solo mostra: Intero € 6.00; Ridotto € 4.00

Ingresso museo + mostra: Intero € 9.00; Ridotto € 7.00

Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Info 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00).
www.museicapitolini.org, www.museiincomune.it, www.zetema.it
Mostra a cura di Mauro Mussolin, Pina Ragionieri

Progetto scientifico Fondazione Casa Buonarroti
Catalogo Silvana Editoriale
Organizzazione Associazione Culturale Metamorfosi
Supporto Organizzativo e servizi museali Zètema Progetto Srl
Con la collaborazione di Banche Tesoriere del Comune di Roma: BNL, UniCredit Banca di Roma,
Monte dei Paschi di Siena; Fondazione Guglielmo Giordano; Fondazione Lars Magnus Ericsson
Sponsor Ufficiali British American Tobacco Italia; Monini S.p.A.

Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato; Condé Nast; Radio Subasio; Nationale Suisse; Roscioli Hotels; Carrier; Toshiba. Servizi di Vigilanza Travis

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