Nel panorama della sanità del Lazio si registra un’importante innovazione tecnologica presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma. L’ospedale è stato il primo nella regione a impiantare una protesi uditiva attiva di ultimissima generazione, fornendo nuovi orizzonti di cura e qualità della vita per i pazienti affetti da disturbi dell’udito.
Un avanzamento tecnologico rivoluzionario
Il recente intervento al San Filippo Neri rappresenta una pietra miliare nella chirurgia otorinolaringoiatrica italiana. La protesi impiantabile attiva, nota come Cochlear Osia 3, utilizza una stimolazione per via ossea e si distingue per la sua compatibilità con tutti i tipi di risonanza magnetica, inclusa quella a 3 Tesla. Questa caratteristica è di fondamentale importanza per i pazienti che necessitano di risonanze magnetiche regolari, come nel caso di patologie oncologiche.
L’equipe medica, composta da esperti guidati dal Dott. Paolo Ruscito, ha eseguito l’operazione con successo, aprendo nuove strade nella cura dei problemi uditivi. Oltre al Dr. Ruscito, l’equipe comprendeva i chirurghi Italo Cantore e Francesca Cianfrone, l’anestesista Tommasina Scalise, e altri professionisti sanitari, capaci di integrare tecnologia avanzata nella pratica clinica per il benessere del paziente.
L’importanza dell’innovazione clinica
La protesi Cochlear Osia 3 rappresenta un significativo passo in avanti nel trattamento della sordità. Dotata di un magnete rotante che allinea il dispositivo con il campo magnetico dei macchinari per la risonanza, un trasduttore piezoelettrico e altre componenti miniaturizzate, la protesi rende possibile una stimolazione uditiva efficace per chi affronta particolari problemi acustici.
Questo sviluppo si inserisce in maniera armoniosa nel contesto dei servizi sanitari offerti dal San Filippo Neri, dove già si eseguono regolarmente interventi otochirurgici, utilizzando una gamma di protesi impiantabili, sia passive che attive, insieme a impianti cocleari all’avanguardia per la cura delle sordità di vario grado. L’ospedale si distingue per un approccio integrato che coinvolge anche la neurochirurgia, specialmente nel caso di riabilitazione post-chirurgica di tumori del nervo acustico.
Le reazioni del personale sanitario
Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale dell’ASL Roma 1, ha espresso il suo entusiasmo per il successo dell’intervento e l’eccellenza dell’equipe guidata dal Dott. Ruscito. “Questi interventi di alta tecnologia ci permettono di migliorare la vita delle persone”, ha dichiarato Quintavalle, congratulandosi con il team per aver sfruttato l’innovazione a beneficio del paziente. Ha sottolineato come il San Filippo Neri confermi la sua importanza strategica per l’area nord di Roma grazie al suo continuo impegno e alle innovazioni in campo medico.
Questa innovazione, dunque, non rappresenta solo un traguardo clinico ma anche un importante contributo al panorama sanitario italiano, potenziando le risorse disponibili per il trattamento di patologie complesse, migliorando la qualità della vita dei pazienti e rafforzando la fiducia nella sanità pubblica.
Info utili
Al momento, l’intervento con la protesi Cochlear Osia 3 è un’opzione disponibile presso l’Ospedale San Filippo Neri, inquadrata come parte dei trattamenti per la sordità permessi dalle risorse otochirurgiche dell’ASL Roma 1. I pazienti che possono beneficiare di questa innovazione sono principalmente quelli che necessitano di risonanze magnetiche regolari e presentano problemi di udito specifici risolvibili con la stimolazione per via ossea.
L’intervento è eseguito da un’equipe multidisciplinare altamente specializzata, capace di integrare le ultime tecnologie nei percorsi di cura personalizzati del paziente. Per informazioni su modalità e accesso al trattamento, si consiglia di rivolgersi direttamente all’ASL Roma 1.
(Fonte e immagine: Roberta Mochi – Capo Ufficio Stampa ASL Roma 1)