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Tale villa riuscì ad ottenere un suo carattere unitario solo a partire dal XVIII secolo, perché prima era costituita dall’insieme di piccoli giardini ed orti. Fu il principe Pietro Gabrielli di Prossedi a dare l’ordine di restaurare tutta la vasta zona. Ad occuparsi dei lavori fu chiamato l’architetto Francesco Rust. Villa Gabrielli divenne, in poco tempo, una delle tappe rilevanti del cosiddetto “Grand Tour”, ossia un lungo viaggio effettuato da giovani e colti aristocratici (celebre, ad esempio, il “Grand Tour” effettuato da Goethe) per arricchirsi culturalmente e, allo stesso tempo, con la possibilità di visitatore luoghi incantevoli e ricchi di storia.
E’ proprio in questa villa che Carlotta Bonaparte, primogenita di Luciano Bonaparte, noto politico francese, vi tenne salotto. Nel 1869 però venne restaurata ed ampliata, per ordine di Papa Pio IX, anche perché la villa fu, nel frattempo, acquistata dall’amministrazione pontificia. I Patti Lateranensi del 1929, tuttavia, sancirono un cambiamento, poiché tutta la zona della villa divenne una delle zone extraterritoriali; una condizione che anche oggi permane.