Nel cuore di Villa Borghese, la Loggia dei Vini torna a splendere grazie alla seconda fase del progetto LAVINIA. Questo ambizioso programma d’arte contemporanea, che dialoga con il restauro della storica struttura, vede l’arrivo delle opere site-specific della designer Johanna Grawunder e dell’artista Daniel Knorr, offrendo un nuovo modo di percepire la sinergia tra arte e architettura.
Nascita e sviluppo del progetto LAVINIA
Il progetto LAVINIA è nato con l’intento di creare un ponte tra passato e presente, prendendo il nome da Lavinia Fontana, una delle prime artiste femminili riconosciute nella storia dell’arte. Si sviluppa in parallelo con le fasi di restauro della Loggia dei Vini, un padiglione seicentesco situato nel meraviglioso scenario di Villa Borghese a Roma. La restaurazione, avviata nel 2024 e destinata a concludersi nel 2026, ha recentemente completato la fase dedicata ai muri esterni, intonaco e copertura.
L’iniziativa è stato resa possibile grazie alla donazione di Ghella, una storica azienda di costruzioni specializzata in scavi sotterranei, la cui collaborazione ha permesso di riportare alla luce e valorizzare questi spazi a lungo dimenticati. Curato dal noto Salvatore Lacagnina, LAVINIA si propone di restituire alla città un frammento del suo prezioso patrimonio culturale.
Opere d’arte contemporanea tra luce e riflessione
Johanna Grawunder, con la sua installazione “Wiley a Roma”, reinterpreta le mura della Loggia con una serie di lampade fluo e luce UV. La sua creazione sottolinea la texture secolare del muro, avvolgendolo di nuova luce e rispettando le sue condizioni originarie. Grawunder, formatasi come architetto e con una carriera arricchita dalla collaborazione con il prestigioso Ettore Sottsass, si distingue per l’integrazione di elementi architettonici e materiali non preziosi all’interno delle sue opere.
Accanto all’opera della Grawunder, Daniel Knorr presenta un’installazione che sfida il concetto di pubblico e privato. La sua opera, composta da rifiuti compressi tra le pagine di un libro d’artista, rappresenta la “trachea” della città, la testimonianza del suo respiro culturale e sociale. In linea con la sua tradizione, ogni edizione del libro è introdotta da un testo in una lingua minoritaria, e per la Loggia dei Vini, la scelta è caduta sul latino, collegandosi alle radici storiche del sito.
La Loggia dei Vini tra storia e innovazione
La Loggia dei Vini, costruita tra il 1609 e il 1618 per Scipione Borghese, è intrisa di storia e cultura. Originariamente utilizzata come rifugio per degustazioni lontano da occhi indiscreti, oggi, grazie al progetto LAVINIA, ritrova una nuova vita. Le inaugurazioni del progetto sono rese ancora più speciali con la scelta di un gusto di gelato stagionale. Per il mese di maggio 2025, “fragola e basilico” incarna la freschezza della primavera.
La sinergia tra antico e contemporaneo è ulteriormente esplorata attraverso opere di artisti come Ross Birrell & David Harding e il loro sentiero poetico che guida i visitatori nel percorso, e il flautista Wissam Boustany, che accompagna l’apertura con un recital basato sulla notazione musicale dei versi di Mahmoud Darwish. La Loggia dei Vini, chiusa per decenni, si conferma così un crocevia di modernità e tradizione.
Info utili
Il progetto LAVINIA presso la Loggia dei Vini sarà aperto al pubblico dal 27 maggio al 29 giugno 2025. Le visite sono possibili dal giovedì alla domenica, con ingresso gratuito. Questa iniziativa consente ai visitatori di immergersi in un viaggio artistico tra opere di artisti contemporanei come Johanna Grawunder e Daniel Knorr.
(Fonte e immagine: Simone Fattore – Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura)