Il progetto “Italia, passato e futuro”, promosso dall’associazione culturale Neoartgallery, offre una riflessione profonda sull’arte come veicolo di memoria e innovazione. Questa esposizione unica, in programma presso la Sala del Cenacolo di Palazzo Valdina a Roma, presenta le opere dello scultore Saverio Marrocco, il cui lavoro incarna un dialogo tra la tradizione e la contemporaneità in Italia. Curata da Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi, la mostra rappresenta una celebrazione delle arti e del suo potenziale di ispirare i visitatori attraverso materiali e simbologie legate all’identità italiana.
Un ponte artistico tra passato e futuro
La mostra si inserisce in un contesto storico e culturale unico, con esibizioni che combinano riferimento al glorioso passato italiano e apertura verso l’innovazione. Saverio Marrocco, con le sue sculture in metallo, esplora temi di identità nazionale attraverso opere come l’aquila in bronzo, simbolo del retaggio romano. Le sue installazioni cercano di coinvolgere il pubblico, incitando una riflessione sull’individualità e sulla collettività. Un esempio è l’Italia tricolore con uno sfondo a specchio, che invita i visitatori a identificarsi come parte integrante di una nazione viva e dinamica.
Le opere di Marrocco sono un tributo al “Made in Italy”, celebre nel mondo per la sua eccellenza. La sua scultura del DNA in rotazione raffigura questa inclinazione verso il bello, sottolineando quanto le radici italiane contribuiscano alla continua creazione artistica. L’artista ci ricorda che il passato serve da piattaforma per lanciarsi verso nuove possibilità, esaltando come le arti arricchiscano il presente e illuminino il cammino verso il futuro.
L’arte artigianale di Saverio Marrocco
Saverio Marrocco, nato a Roma nel 1971, racchiude nel suo lavoro una passione profonda per il ferro battuto. Cresciuto sotto la guida esperta del padre fabbro, ha saputo combinare abilità manuali e visione creativa, trasformando la materia prima in forme artistiche intense. La sua maestria è messa in luce attraverso sculture che non solo decorano spazi ma riflettono ponderati significati.
Marrocco è riconosciuto non solo per la sua pratica artistica, ma anche per la capacità di tradurre in arte il rispetto e l’ammirazione per la natura. Immerso nel verde dei Castelli Romani, l’influenza dell’ambiente si rispecchia nelle sue opere, attraverso le quali trasmette messaggi di sostenibilità e di bellezza intrinseca nella vita quotidiana. La sua opera “Lazio”, ad esempio, esemplifica il suo attaccamento alle radici regionali, con una rappresentazione artistica della terra d’origine esposta poi come tributo alla cultura locale.
Il ruolo delle arti nel contesto italiano
Nel contesto della mostra, i curatori Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi sottolineano l’importanza di un dialogo continuo tra arte e artigianato. L’abilità manuale, combinata con la creatività, rappresenta il motore del progresso artistico e culturale italiano. Marrocco, come alcuni maestri del passato, incarna questa sinergia, emulando la tradizione e la sofisticazione di maestri come Michelangelo e Frank Lloyd Wright.
La mostra “Italia, passato e futuro” guarda oltre l’estetico per tentare di ridefinire il ruolo dell’Italia nel contesto artistico e geopolitico moderno. Il suo obiettivo è di far riflettere sul contributo del paese nella sfera internazionale attraverso l’arte e testimoniare il potenziale di rigenerazione culturale e creativa. Con opere che suscitano introspezione sulla condizione umana e sulle sfide future, l’evento rende omaggio a un patrimonio culturale che continua a ispirare artisti e spettatori in tutto il mondo.
Info utili
L’esposizione “Italia, passato e futuro”, con le opere di Saverio Marrocco, si terrà dal 17 al 21 giugno 2025 presso la Sala del Cenacolo, parte del Complesso di Palazzo Valdina. Le porte si apriranno alle 11:00 e chiuderanno alle 19:30. L’inaugurazione avrà luogo il 18 giugno alle 11:30, e sarà seguito da un cocktail con prodotti tipici dei Castelli Romani. Sarà necessaria la giacca per i signori.
(Fonte e immagine: Roberta Melasecca – Ufficio Stampa)