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Il Palatino: culla di Roma

palatino_1Il colle Palatino è uno dei colli centrali di Roma, che esso domina da un lato verso il Foro Romano, e dall’altro verso il Circo Massimo. Più lontano dal fiume Tevere, rispetto al Campidoglio e all’Aventino, svetta 51 metri sul livello del mare.
Il Palatino è un vero museo a cielo aperto, cui si può accedere in prossimità dell’Arco di Tito.
Le sue origini si intrecciano ad antiche leggende, che narrano che sulla sua sommità si siano per primi insediati gli Elleni, giunti dall’Arcadia al seguito del loro re Evandro e del figlio Pallante.Virgilio stesso parla dell’incontro di Ercole e di Enea con gli Arcadi, che Ovidio definisce ‘popolo più antico della luna’.

Ma il Palatino, al di là delle leggende, è la vera culla della storia di Roma. E’ infatti il luogo dove Romolo e Remo vennero rinvenuti dalla Lupa, che li avrebbe allattati nella Grotta del Lupercale, e dove Romolo, capo di un gruppo di pastori, a metà dell’ VIII secolo ufficializzò la nascita di Roma.
Testimoniano l’origine dell’antico nucleo dell’Urbe, proprio il ritrovamento del Lupercale, recentemente localizzato a 16 metri di profondità, e delle Capanne Romulee (770-720 a.C.), grazie anche alla ricchezza di suppellettili in esse contenute.
Scavi del 1946 hanno portato alla luce capanne risalenti addirittura all’età del Ferro ( 1000 a. C. circa), confermando l’antica origine dei primi insediamenti.

In età repubblicana il Palatino accolse le ville dei personaggi più in vista, Catilina, Marco Antonio, Cicerone e Catullo, come testimoniano i resti sottostanti la Domus Flavia, in particolare la Casa dei Grifi e l’Aula Isiaca, che si distinguono per i preziosi affreschi.  
In età imperiale tutti gli imperatori, da Tiberio ai Flavi, fino a Settimio Severo, fecero erigere sul colle le loro residenze. Ottaviano Augusto, in particolare, primo imperatore di Roma, con la sua domus si impose come ‘secondo fondatore dell’Urbe’, dopo Romolo.
 Le domus sul Palatino, luogo simbolo del potere, divennero così espressione della magnificenza del proprietario, ospitando lusso sfrenato, giardini incantevoli e banchetti memorabili.
E’ in questo periodo che vennero costruiti, tra i tanti, i palazzi di Tiberio (Domus Tiberiana), di Nerone ( Domus Transitoria e una parte della Domus Aurea), e dei Flavi ( Domus Flavia e Domus Augustana).

Decaduto nel medioevo, il Palatino risorse nel XVI secolo quando la famiglia Farnese finanziò gli Orti Farnesiani, primo giardino botanico al mondo, e perfetto esempio di fusione tra i giardini, che ospitavano rare piante esotiche, e l’architettura, grazie ad un complesso di scalinate e terrazze. Spettacolari erano le fontane, famose per i loro giochi d’acqua.
Gli Orti Farnesiani, detti anche Giardini, sono in parte ancora esistenti, e si trovano presso la Domus Tiberiana.
Gli scavi archeologici del Palatino cominciarono nel XVIII secolo e divennero particolarmente intensi nel XIX secolo con la proclamazione di Roma capitale, per proseguire anche nei secoli successivi. Ad oggi resta ancora da portare alla luce nella sua interezza il palazzo di Tiberio, situato al di sotto degli Orti Farnesiani.
Dall’antico nome latino della sommità del Palatino, detta Palatium, deriva il termine palazzo, a indicare una costruzione di particolare prestigio.

Immagine tratta da Wikipedia

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