Nel cuore della capitale italiana, un nuovo capitolo dell’arte contemporanea prende vita con la mostra “Megalomanie” del collettivo artistico CANEMORTO. Questo trio di artisti italiani, noti per il loro anonimato e la devozione a una enigmatica divinità canina, svelano le loro ultime creazioni presso la Fondazione Nicola Del Roscio a Roma. Dal 9 maggio al 18 luglio 2025, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi in questo progetto multiforme, curato da Davide Pellicciari e Carlotta Spinelli, che promette di trasformare la Project Room della Fondazione in un vero e proprio laboratorio artistico.
CANEMORTO: un culto artistico
CANEMORTO è composto da tre artisti italiani che operano sotto il velo del mistero dal 2007. Il loro lavoro è caratterizzato dall’adozione di un’originale narrativa in cui i confini tra realtà e finzione si mescolano in una macrostoria surreale. Affermano di comunicare attraverso un linguaggio sconosciuto e di venerare Txakurra, una insolita divinità canina che li guida nella loro creatività come un’unica entità pittorica.
Questa aura di enigmaticità è mantenuta rigorosamente; i tre non si presentano mai senza le loro maschere, preservando una distanza che alimenta la curiosità del pubblico. Nel corso degli anni, CANEMORTO ha esplorato diverse forme d’arte: dalla pittura alla scultura, al video e alla performance. Questa pluralità di media rappresenta non solo la loro vasta capacità espressiva, ma anche un canale attraverso il quale il trio sviluppa un racconto fittizio irriverente e critico, reso accessibile a un pubblico eterogeneo mediante ironia e paradosso.
“Megalomanie”: un progetto che ridefinisce i confini dell’arte
La mostra “Megalomanie” promette d’essere un’esperienza artistica a 360 gradi. Il progetto mette in scena l’anteprima italiana del film scritto e interpretato dal trio, diretto da Marco Proserpio con musiche di Matteo Pansana. Questo lungometraggio esplora il concetto di Œuvre Absolue, un’opera di valore universale e di cui solo Pierre-Joseph Arson possedeva il segreto. Per giungere a questa rivelazione, CANEMORTO si è avventurato fuori dai sentieri battuti, esplorando gli angoli più tetri della Villa Arson e spostando i limiti dell’alchimia artistica verso l’ignoto.
Oltre al film, la mostra in sé è un’opera in continuo divenire. Gli spazi della Fondazione Nicola Del Roscio diventano un laboratorio vivo, aperto agli interventi degli artisti. Una delle attrazioni principali sarà infatti l’esposizione del loro tentativo di entrare nel Guinness World Record con le stampe calcografiche più grandi al mondo. Questa ricerca di primato non è solo un tentativo di affermarsi, ma un esempio della determinazione di CANEMORTO nel cercare nuovi confini artistici.
La Project Room: un formato espositivo dinamico
ProjectRoom della Fondazione Nicola Del Roscio, inaugurata nel 2019, si caratterizza per la sua versatilità e indipendenza. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di modellare l’esperienza espositiva in modo innovativo, consentendo agli artisti di interagire con lo spazio fisico in modi imprevedibili, creando legami e dialoghi inaspettati sia all’interno della Fondazione che all’esterno.
Con ProjectRoom, la Fondazione offre agli artisti una piattaforma che non si limita a uno spazio fisico predefinito, ma si espande per incontrare il pubblico nelle aree più disparate. Questo format, separato dalle mostre principali per riflessioni, stimola le capacità creative degli artisti e rappresenta un’opportunità per condividere idee nel contesto culturale romano. “Megalomanie” si inserisce perfettamente in questa visione, arricchendo la città di nuove forme di espressione artistica.
Info utili
La mostra “Megalomanie” di CANEMORTO sarà ospitata presso la Fondazione Nicola Del Roscio, situata in Via Francesco Crispi, 18, Roma. L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 9 maggio al 18 luglio 2025, dal lunedì al venerdì con orario continuato dalle 11.00 alle 17.30. L’ingresso è libero e non è richiesta prenotazione anticipata.
La Fondazione, attraverso ProjectRoom, continua a essere un punto di riferimento cruciale per l’arte contemporanea nella capitale, offrendo un palcoscenico dove arte e pubblico possono incontrarsi in nuovi e stimolanti modi.
(Fonte e immagine: PCM Studio di Paola C. Manfredi)