Il Senato ha recentemente accolto un convegno di eccezionale importanza sul tema delle infezioni materno-fetali, patologie che rappresentano una seria minaccia per la salute dei neonati. Durante questo evento, esperti di varie istituzioni scientifiche, mediche e culturali hanno discusso l’importanza di creare una rete nazionale di screening e prevenzione. L’obiettivo è ridurre l’incidenza di patologie come la toxoplasmosi e il citomegalovirus, responsabili di gravi danni nei neonati.
Una minaccia sottovalutata per i neonati
Le infezioni materno-fetali sono insidiose perché spesso solo una minoranza di madri presenta sintomi evidenti. Patologie come la toxoplasmosi, il citomegalovirus e la rosolia possono passare inosservate ma infliggere danni permanenti come sordità, ritardi nello sviluppo e, nei casi più gravi, cecità. In Italia, si stima che nel 2025 un neonato su 150 sia affetto da un’infezione da citomegalovirus, mentre circa 300 nascono con toxoplasmosi congenita.
Queste infezioni, identificate dall’acronimo TORCH (Toxoplasmosi, Oltre come sifilide e HIV, Rosolia, Citomegalovirus, Herpes Simplex Virus), costituiscono una minaccia significativa. Grazie alle nuove Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la comunità medica ha ora strumenti migliori per identificare precocemente le donne incinte a rischio, garantendo interventi terapeutici tempestivi. L’approfondimento sierologico dalla concezione fino alla 20ª settimana di gestazione è essenziale per preservare la salute del nascituro.
Nuova rete per la prevenzione e lo screening
Per affrontare il preoccupante aumento delle infezioni materno-fetali, è in costruzione un network nazionale che riunisce istituzioni pubbliche, società scientifiche, imprese e rappresentanti della società civile. Questo network mira a garantire un accesso universale a screening e terapie preventive, come indicato al convegno “La complessità delle Infezioni materno-fetali e il ruolo cruciale della diagnostica nella gestione delle Infezioni TORCH”. Organizzato al Senato con la partecipazione di autorevoli figure politiche e scientifiche, tra cui il Sen. Guido Quintino Liris, questo evento ha rappresentato un primo passo verso l’integrazione di temi cruciali quali la resistenza agli antibiotici e la tubercolosi latente.
La sensibilizzazione alla prevenzione è fondamentale per mantenere la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. La diagnosi precoce e i controlli rigurdo le infezioni materno-fetali possono fare una notevole differenza nella qualità della vita delle future madri e dei loro bambini. Un’adeguata attenzione all’ambito prenatale è cruciale in un contesto di tasso di natalità in diminuzione, dove prevenire complicazioni è di primaria importanza.
Sfide future e progressi nella ricerca
L’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) ha condotto uno studio di dimensioni significative che sarà pubblicato su Eurosurveillance, documentando una diminuzione della siero-prevalenza degli anticorpi legati a infezioni come il Citomegalovirus e il Toxoplasma gondii. L’Italia, grazie alle coperture vaccinali pediatriche, ha eliminato la circolazione endemica della rosolia, ma il monitoraggio resta cruciale, in particolare per la popolazione immigrata da paesi con minori norme vaccinali.
La situazione del Citomegalovirus è particolarmente preoccupante. Con 13mila infezioni primarie annuali, solo il 10–15% delle infezioni mostra sintomi al momento della nascita, ma il 25% dei neonati può sviluppare gravi complicazioni come sordità o ritardi nello sviluppo entro pochi anni. Lo screening sierologico per il CMV è stato reso obbligatorio nelle donne in gravidanza e la terapia antivirale gratuita è disponibile dal 2020, nonostante le disparità regionali nel settore della prevenzione neonata.
La toxoplasmosi presenta anch’essa un rischio elevato, principalmente a causa di abitudini alimentari e igieniche. La maggior parte delle gestanti infette sono asintomatiche. Pertanto, è cruciale monitorare lo stato sierologico sin dall’inizio della gravidanza per intervenire con cure specifiche e adottare misure igieniche adeguate per minimizzare il rischio di trasmissione al feto.
Info utili
Per coloro che desiderano partecipare alle discussioni future o contribuire alla costruzione della rete nazionale di prevenzione, ulteriori eventi e sessioni informative saranno organizzati nei prossimi mesi. Consultare le istituzioni sanitarie locali o gli enti di ricerca per informazioni dettagliate su come partecipare attivamente al processo di prevenzione.
L’articolo pubblicato su Eurosurveillance fornirà ulteriori dettagli sui risultati e le tendenze dell’infezione materno-fetale, offrendo un resoconto dettagliato sullo stato di siero-prevalenza in Italia.
(Fonte e immagine: Elena Talpo – Ufficio Stampa DiesseCom)