Autore: Donata Zocche
Rientrato nella dozzina del premio Strega 2021, L’anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini (SEM) è la sceneggiatura lirica e insieme grottesca di un tempo e un luogo che rivendicano con voce roca la propria esistenza.
Nell’ultimo romanzo di Giulia Caminito L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) c’è una promessa di asprezza, un filo di tensione costante che lega Gaia, la protagonista, alla madre Antonia, e che le accompagna nel loro continuo peregrinare da un posto all’altro, da una casa all’altra.
Dopo la pioggia di Chiara Mezzalama (edizioni e/o) è un romanzo attraversato da una sensazione di disastro incombente, di minaccia globale.
Con Figlia del cuore (Marcos y Marcos) Rita Charbonnier dà nuovamente voce a un personaggio femminile indimenticabile.
Dell’amore e altre forature (ediciclo editore) di Nico Maraja è un diario di viaggio in bicicletta che tra salite e discese rappresenta una metafora di vita.
Con I tuoni, edito da Ponte alle Grazie, Tommaso Giagni si conferma uno dei più lucidi narratori della periferia romana contemporanea.
Roma si prepara all’inaugurazione del Maxxi, il primo museo italiano dedicato esclusivamente all’arte contemporanea. A più di dieci anni di distanza dal progetto che ne gettò le basi, è prevista tra pochi mesi l’apertura al pubblico di uno degli spazi espositivi più innovativi e multidisciplinari. Un evento di grande rilevanza non solo per la capitale ma per l’Italia, dove l’arte contemporanea è stata spesso relegata al ruolo di Cenerentola. ‘Visitarlo sarà un’esperienza unica e totalizzante’, assicurano gli esperti d’arte. In attesa di poterlo fare, scopriamo come è nata l’idea del Maxxi e perché è così speciale.
C’è una lei di trentasette anni, colta, affermata professionalmente, attraente e chic. E c’è un lui, avvocato romano di successo biondo e dallo sguardo ceruleo, con la pronuncia levigata ‹‹come un sasso di mare››.
È una Roma stupita quella de I radicali liberi, l’ultimo romanzo della scrittrice Laura Naselli (PAV Edizioni), dove, dopo una notte di tuoni e fulmini, i suoi abitanti si ritrovano col naso all’insù a fissare un oggetto alieno immobile nel cielo.
Con Romanzo in bianco e nero (Avagliano Editore), la scrittrice Delia Morea, prematuramente scomparsa lo scorso ottobre, ci consegna un’eredità letteraria raffinata, frutto del suo immenso amore per il cinema.