La chiesa di San Roberto Bellarmino, la cui edificazione risale agli anni ’30, si trova nel cuore del quartiere Parioli, precisamente a Piazza Ungheria.
Il progetto di questa chiesa venne affidato all’architetto Clemente Busiri Vici, che si occupò anche di altri edifici religiosi della Capitale, quali la Parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio. La dedica è a Roberto Bellarmino, gesuita e importante teologo, oltre che cardinale. Il territorio parrocchiale era all’epoca piuttosto vasto: i suoi confini, dal muro di Villa Savoia toccavano la confluenza dell’Aniene col Tevere, costeggiavano questo fiume fino alla fonte dell’Acqua Acetosa e, attraverso Piazza Euclidee parte di Villa Borghese, raggiungevano Piazza Verdi e il Quartiere dei Musicisti. Negli anni ’50, però, con l’inaugurazione di altre chiese, le Parrocchie del S. Cuore Immacolato di Maria (1951), di S. Eugenio a Valle Giulia (1951), di S. Teresa del Bambino Gesù in Panfilo (1952) e di S. Luigi Gonzaga (1963), a quella di San Roberto Bellarmino fu assegnato un territorio meno esteso e con un minor numero di abitanti.
Per quanto riguarda l’esterno dell’edificio, la facciata, a forma di capanna, è fiancheggiata da due torri campanarie di forma ottagonale, mentre è preceduta da un portico sorretto da quattro pilastri. L’interno, invece, è ad una sola navata, con transetto e la presenza di una cupola ottagonale. I mosaici del transetto, dell’abside e della cupola, sono opera del pittore Renato Tomassi. Infine, da segnalare le vetrate che narrano alcune scene della vita di san Roberto Bellarmino, le quali sono state realizzate da Alessandra Busiri.