La celebrazione dei SS. Pietro e Paolo ha una lunga tradizione alle spalle, e un significato molto importante per la capitale.
Si interrompe qualsiasi tipo di attività, prendono il via i festeggiamenti nei quartieri e le varie celebrazioni nel mondo religioso.
Si tratta di una tradizione che nasce come “cristianizzazione” di una ricorrenza pagana che celebrava Romolo e Remo, i fondatori mitici della Città eterna. Il culto pagano venne sostituito dalla Chiesa in epoca antica con la celebrazione dei santi Pietro e Paolo, in ricordo di quel 29 giugno che si tramanda esser stato il giorno in cui, nell’anno 67 a. C., S. Pietro sul colle Vaticano e S. Paolo nei pressi della via Laurentina, testimoniarono la loro fedeltà a Cristo con l’effusione del sangue, divenendo così i fondatori della Roma cristiana.
Essi vengono commemorati insieme perché, in età neroniana, vennero perseguitati contemporaneamente: si narra che in via Ostiense, non molto distante dalla odierna basilica di San Paolo fuori le mura, avvenne l’ultimo fraterno saluto tra i due santi, separati per essere avviati al martirio. Pietro venne crocifisso a testa in giù dove si trova oggi la basilica di San Pietro, e Paolo decapitato alle Acque Salvie all’Ostiense. In entrambi i punti sorgono oggi le chiese edificate in onore degli Apostoli; sull’umile tomba di Pietro, durante l’età di Costantino, venne realizzata un’imponente chiesa, che venne distrutta e ricostruita varie volte nel corso dei secoli, sempre nel medesimo luogo, quasi a voler confermare le parole di Cristo: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Nel fervido periodo artistico del Rinascimento, la basilica di San Pietro raggiunse la forma imponente e stupefacente di oggi. Contemporaneamente, Costantino fece erigere anche la basilica di San Paolo, che, dopo varie vicissitudini, nel 1823 assunse l’aspetto attuale.
La celebrazione dei SS. Pietro e Paolo è una delle più importanti dell’anno liturgico. In passato i festeggiamenti erano molto più ricchi e scenografici, con grandi cerimonie e con il dono della Chinea, il rito religioso più importante della giornata, ovvero la consegna, da parte dell’ambasciatore straordinario del re delle due Sicilie, di un cavallo bianco sontuosamente bardato, sul cui dorso veniva posta una coppa d’argento contenente sette mila scudi d’oro da donare al Papa.
È consuetudine, dal punto di vista religioso, svolgere le processioni per le strade della città, all’imbrunire, portando in corteo la catena di San Paolo, una reliquia conservata presso la basilica, composta da 14 anelli di ferro.
Un antico rito, ma tuttora vigente, è quello in cui il Papa impone ad alcuni vescovi il Pallio, una stola di lana bianca con croci ricamate, che rappresenta l’unione tra la chiesa universale e quelle locali. Altra ricorrenza è il bacio del piede della statua di bronzo che si trova all’interno della basilica di San Pietro, e che, per l’occasione, è adornata con il “piviale” rosso, un paramento sacro a forma di mantello.
Nel corso della giornata si terranno celebrazioni speciali nelle chiese cittadine, specialmente presso le Catacombe di San Sebastiano, dove alle ore 18 avrà inizio una conferenza sulla Basilica Apostolorum in via Appia, e sull’area cimiteriale circostante, poiché proprio in queste catacombe vennero nascoste per qualche tempo le reliquie dei due apostoli per essere sottratte alle profanazioni.
Non dimentichiamo che, oltre alla messa del giorno, in alcune parrocchie si tiene una funzione vespertina il giorno della vigilia.
Per quanto riguarda le forme di intrattenimento, nettamente in calo rispetto agli anni e ai secoli passati, sono note le bancarelle allestite nei pressi della basilica di San Paolo, una sorta di mercatino dove non mancano bar e stand con i prodotti locali per rifocillarsi, musica e fuochi d’artificio, un piccolo rimando alla baldoria e ai grandi festeggiamenti dei tempi addietro.
Spettacolari giochi pirotecnici si possono ammirare in alcuni quartieri della capitale, come altri mercatini meno noti, tutte forme di svago e passatempo predisposte per l’occasione.
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